Bankitalia, in Veneto produzione industriale in frenata. Bene costruzioni e turismo
Un Pil veneto in crescita anche nel 2019, anche se di poco sopra lo zero e in «calo significativo» tra maggio e giugno, a causa della debolezza del commercio mondiale. Ma gli indici di crescita marciano a ritmi dimezzati rispetto al 2018: +1,6% per la produzione industriale, rispetto al +3,2% di un anno fa. L’occupazione, trainata dai servizi, aumenta: il tasso di disoccupazione scende al 5,9% dal 6,4% del 2018. è un quadro a tinte chiaroscure quello tratteggiato da Bankitalia nel suo aggiornamento congiunturale della serie Economie Regionali.
Nel primo semestre l’attività economica regionale si è indebolita a causa del rallentamento nel comparto manifatturiero. Ven-ICE, l’indicatore elaborato dalla Banca d’Italia che misura la dinamica di fondo dell’economia veneta si è mantenuto positivo, portandosi tuttavia sui valori minimi degli ultimi quattro anni. L’indagine prefigura una stagnazione degli ordini tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2020 e segnala inoltre che la fase di espansione degli investimenti, in atto dal 2014, si sarebbe interrotta nell’anno in corso. La redditività delle imprese dell’industria e dei servizi, pur in calo, si è mantenuta elevata, favorendo un ulteriore miglioramento delle disponibilità liquide nel sistema produttivo.
Notizie positive dalle costruzioni, che dopo la depressione degli ultimi anni vedono almeno un segno di ripresa «modesto ma significativo», +0,7% tra fatturato e ordini nel primo semestre, mentre le compravendite immobiliari salgono dell’1,4%. Al pari delle presenze turistiche, +1,9% fino a fine luglio, non solo nelle città d’arte, ma anche sul litorale, nonostante la ripresa della concorrenza sulle destinazioni internazionali; e insieme cresce del 4% la spesa turistica.