Olimpiadi 2026, rispunta il nome di Domenicali (ex Ferrari). Lite tra Governo e Coni

La partita sulla nomina del super manager che dovrà guidare la società di gestione delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 non è chiusa. E si riaccendono le tensioni tra il Governo e il Coni, in particolare tra il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e il presidente del Comitato olimpico nazionale, Giovanni Malagò, in merito alla nomina. Dopo l’incontro tenutosi lunedì a Verona tra il Governo, il Coni, le Regioni Lombardia e Veneto, i Comuni di Milano e Cortina, sembrava praticamente un dato acquisito che quella per la carica di Chief Executive Officer (Ceo) dei Giochi fosse una corsa a tre.

In lizza Tom Mockridge, ex amministratore delegato di Sky, Alberto Baldan, ex Ceo della Rinascente e ad di Grandi Stazioni Retail, e Vincenzo Novari, ex amministratore delegato della compagnia telefonica 3. Questi i nomi inclusi nella short list curata dai cacciatori di teste della Spencer Stuart. Poi il giallo: Spadafora ha fatto sapere che in corsa c’è anche Stefano Domenicali, oggi presidente e ad della Lamborghini e dal 2008 al 2014 direttore della gestione sportiva della Ferrari. Un nome, quello di Domenicali, già emerso nei mesi scorsi e che pareva tramontato. Ora tornato alla ribalta, e con ottime chance di successo. A spingere per la sua nomina sarebbe proprio Malagò.

La circostanza avrebbe però indispettito il ministro Spadafora, non per preclusioni sul suo conto ma perché pensava che la terna presentata nell’ultima riunione fosse definitiva. Ma chi avrà davvero l’ultima parola sulla nomina? Dai governatori Zaia e Fontana, al sindaco Sala, da Malagò (che fa filtrare di non avere preferenze e di essersi tirato fuori) fino al governo, mettere d’accordo tutti sarà difficile. La corsa alla poltrona di Milano-Cortina 2026 resta aperta.

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