Padova, la scuola di ingegneria sarà in fiera: «Spazio per 3 mila studenti»

La scuola di ingegneria dell’Università di Padova traslocherà in un nuovo edificio alla Fiera di Padova, e per gli oltre 3 mila studenti – troppi per le attuali sedi sparse in zona Piovego-Portello – le aule saranno pronte già dall’anno accademico 2021-2022. Parola di Rosario Rizzuto, magnifico rettore UniPd che oggi 11 settembre ha firmato con i soci pubblici della fiera l’accordo che sancisce ufficialmente il passaggio dalle parole ai fatti. Le altre firme in calce all’accordo sono quelle del sindaco Sergio Giordani, di Antonio Santocono, in doppia veste di presidente della Camera di commercio e presidente di Fiera Immobiliare, e del presidente della Provincia, Fabio Bui.

I soci pubblici mettono a disposizione mille metri quadrati, l’attuale padiglione 2, e l’ateneo si impegna a costruire una nuova e moderna sede per la scuola i cui studenti sono in continua crescita. Un tassello della complessiva trasformazione del quartiere fieristico prevista nei prossimi anni: gli altri sono il completamento del centro congressi (nel 2020 sarà pronto, assicurano tutti), il Competence center che dovrà sviluppare il trasferimento tecnologico tra atenei del nordest e imprese, e ovviamente i prodotti fieristici in senso stretto, con il nuovo direttore generale di Padova Fiera, Luca Veronesi, a coordinare il rilancio a partire dalla 70esima edizione di Flormart, dal 26 al 28 settembre 2019.

Manca al tavolo un ente, la Regione Veneto, che pur non essendo direttamente parte in causa ha contribuito ad arrivare a questa firma. «Mi scuso per una gaffe – ha detto Giordani -, quella di non aver invitato Roberto Marcato (assessore allo sviluppo economico della Regione Veneto, padovano, ndr), che ha aiutato fin dall’inizio al raggiungimento di questo obiettivo». Poi puntualizza a scanso di polemiche: «Il plateatico della fiera non verrà toccato. Si tolgono mille metri quadrati, finora non utilizzati se non per Auto e moto d’epoca, ma in compenso ci sarà il centro congressi che servirà per le piccole attività, e d’altra parte ormai molti espositori non gradiscono più nemmeno i capannoni».

«La fiera ha attraversato un periodo di incertezza e tensioni – aggiunge Santocono -, ma ora portiamo avanti un nuovo modello fieristico che farà sistema tra il centro congressi, il Competence center, la scuola di ingegneria e i padiglioni per gli eventi. Così potremo sviluppare il concetto di Padova provincia dell’innovazione».

Rizzuto sottolinea «l’impegno corale delle istituzioni, il fatto che siano tutte qui è un segnale importante». Poi spiega il senso dell’investimento: «La scuola di ingegneria aumenta ogni anno gli iscritti, eppure continua a non soddisfare la necessità di ingegneri del nostro territorio. Chi si laurea in ingegneria trova lavoro al 100%. La nuova sede è il tassello di un quadro innovativo, il tassello che porta il capitale umano, il più importante. Le istituzioni pubbliche offrono gli spazi, noi costruiamo la scuola per tremila ingegneri. Non succede domani mattina ma nel più breve tempo possibile». Ovvero tra due anni, con le aule già praticabili nell’anno accademico 2021-2022. «Obiettivo molto difficile ma possibile» chiosa il rettore.

«Abbiamo l’occasione straordinaria di progettare Padova e il suo territorio del 2030 – aggiunge Fabio Bui -. E la storia de nostro territorio non può prescindere dall’università. Mi auguro in futuro questo spazi siano anche degli Its, le nuove scuole di formazione».

Luca Veronesi, l’uomo nominato a metà luglio per dare gambe al progetto di rilancio. «Un progetto destinato a lasciare il segno – dice lui -. Ho apprezzato l’unita di visione degli stakeholder. Mi sto occupando dei prodotti fieristici esistenti, alcuni vanno aggiornati, l’attenzione ora è su quello, e ho creato nuovo assetto organizzativo, mettendo le fondamenta del futuro. Il centro congressi sarà pronto nel 2020, per il competence center siamo partiti con la progettazione e ci aspettiamo di avere le prime attività dal prossimo anno. Sto lavorando a un piano strategico di valorizzazione della fiera anche agli occhi di partner strategici internazionali. Per valorizzare questo nuovo modello fieristico serve un riposizionamento dei nostri prodotti, e per farlo vogliamo coinvolgere una delle top consulting mondiali per poterci proporre ad alto livello».

Carlo Pasqualetto, consigliere delegato all’innovazione del comune di Padova, ribadisce: «L’hub dell’innovazione in fiera è un modello nuovo che rappresenterà l’intero ciclo dell’innovazione: partendo dallo studente, passando per le startup fino alle grandi imprese. Tutto questo avrà una casa a Padova e il campanello sarà in via Niccolò Tommase 59, Fiera di Padova».

Ti potrebbe interessare