H-Farm, iniziata la costruzione del nuovo campus d'innovazione

Inizia l’ampliamento del campus di innovazione di H-Farm, che porterà il polo di innovazione a diventare «il più grande d’europa». Si è tenuta il 17 settembre la cerimonia di posa della prima pietra alla quale, tra gli altri, ha partecipato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. H-Campus, con i suoi 51 ettari, riuscirà a ospitare fino a 3 mila persone. Il progetto prevede la realizzazione di tredici nuovi edifici dedicati alla formazione, al mondo delle startup e delle imprese per un totale di 30 mila metri quadrati di superficie coperta, interamente a cubatura zero, grazie al recupero di volumi di strutture in stato di abbandono e all’abbattimento di una ex base militare della zona.

Tra le strutture che verranno costruite: uno studentato in grado di ospitare quasi 250 studenti, un centro sportivo di circa 7 mila mq complessivi che comprende anche uno skate-park e una pista per l’atletica leggera. L’edificio centrale ospiterà una biblioteca, un auditorium e un ristorante e porta la firma dell’architetto Richard Rogers, che ha progettato, tra gli altri, il Centre Pompidou a Parigi.

«Siamo molto emozionati per questo importante traguardo ed estremamente motivati a fare del nostro meglio per portare a compimento il nostro progetto – sottolinea Riccardo Donadon, fondatore e ad -. Con H-farm lavoriamo in un settore che diventerà sempre più centrale nel mondo del business, pertanto puntiamo a formare nuovi talenti e a farli convergere in questo luogo, così da valorizzare e dare un nuovo profilo al territorio e al Paese».

H-Campus è uno dei centri più tecnologicamente all’avanguardia e tra i primi impianti 5G in Italia, oltre che altamente sostenibile in quanto autosufficiente per l’85% del suo fabbisogno energetico grazie a sistemi fotovoltaici di accumulo e di scambio in rete di energia.

Lo spazio restante sarà adibito a 27 ettari di parco aperti al pubblico in cui verranno piantati circa 3500 nuovi alberi e piante che consentiranno il ripristino della biodiversità originaria della zona; inoltre, grazie a convenzioni studiate appositamente, tutti i residenti dei comuni limitrofi potranno accedere alle strutture sportive, agli spazi verdi, ai servizi e agli eventi culturali.

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