Porto di Venezia, traffico merci in flessione. Ma Chioggia recupera

Traffico merci in flessione per i porti di Venezia e di Chioggia: nel periodo da luglio 2018 a giugno 2019 sono transitate 26 milioni 712 mila 450 tonnellate, in calo del 3,35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è costituito da una media pesata tra il risultato negativo conseguito negli ultimi mesi dallo scalo veneziano, che segna un -3,7%, e quello positivo del porto di Chioggia che recupera il 5,5% dei traffici rispetto all’anno precedente.

Numeri che il presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico settentrionale, Pino Musolino, interpreta come un riflesso della produzione industriale italiana e della debolezza del commercio internazionale.

«I traffici di merci che transitano da e per Venezia, servendo in particolar modo l’industria manifatturiera italiana – afferma Musolino -, risentono della riduzione degli ordini che si rispecchia anche in un forte calo delle importazioni siderurgiche destinate alle acciaierie (-16% in un anno) e delle merci di tipologia energetica tra cui carbone e olii derivati (-7%). Continua a produrre un impatto negativo sulle statistiche anche lo stallo perdurante sul fronte degli escavi e delle manutenzioni ordinarie, che vede l’Autorità pronta a intervenire per migliorare l’accessibilità nautica con oltre 27 milioni di euro già stanziati per opere ed escavi ma bloccati dall’assenza di un protocollo fanghi aggiornato e dalla mancanza di alternative agli attuali siti di conferimento dei sedimenti».

Il timore espresso dal presidente dell’Autorità portuale è che «la perdurante incertezza legata alla gestione anche emergenziale dei flussi crocieristici, che potrebbero essere parzialmente dirottati sui terminal merci, possa contribuire ad aumentare il nervosismo sui mercati e tra gli operatori, andando ad appensantire i prossimi risultati trimestrali di traffico».

I dati relativi al primo semestre del porto di Venezia riportano una flessione del -7,2% sulle tonnellate complessivamente movimentate. Nello specifico, il traffico industriale presenta i risultati peggiori con un -13,7% da gennaio a giugno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dato che si assesta a livello annuo passando in campo positivo (+5,5%). Nel periodo luglio 2018 – giugno 2019 si registra un calo del -3,2 e del -10,5% rispettivamente per le rinfuse liquide e solide. Crescono, invece del +1,1% le merci in colli e del 2,5% i TEU che raggiungono quota 626.640. Il dato è ancora più positivo se si considerano i soli contenitori pieni che crescono del +2,5% sul semestre e del +3,5% su base annua.

Dal punto di vista dei settori merceologici e considerando il periodo di un anno, calano come si è detto i segmenti siderurgico ed energetico, sostanzialemente stabile l’agroalimentare (-0,9%), in forte crescita i colli eccezionali (+22,3%), le altre rinfuse solide (+18,8%), i prodotti chimici (+5,8%) e i ro/ro (+5,3%).

In crescita invece il trasporto passeggeri con un +3,9% su base annua per quanto riguarda i traghetti (ro/pax) e un +4,2% per i crocieristi che raggiungono quota 1.589.970, di cui 1.351.654 3 “homeport” (dunque contati due volte all’arrivo e alla partenza) e 238.316 “transits” (conteggiati una sola volta).

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