Birra artigianale, accordo tra Regione e Università di Padova per filiera a Km zero
Sperimentare e coltivare nuove varietà autoctone di luppolo per incentivare una filiera veneta della birra a Km zero. È l’obiettivo dell’accordo raggiunto da Regione Veneto e Università di Padova, che vede la Regione impegnare 30 mila euro e l’Ateneo altri 19.050 euro al fine di approfondire la possibilità di produrre varietà autoctone di questa pianta che conferisce l’inconfondibile aroma alla birra.
Il Veneto è la terza regione in Italia per numero di birrifici artigianali: se ne contano almeno 74 degli 850 censiti nella penisola da Assobirra, tra imprese di produzione diretta e brew pab. Un settore in grande espansione, sia produttiva che commerciale, con la presenza di tanti giovani imprenditori.
«A tutt’oggi nel territorio nazionale non risulta iscritta nel registro delle varietà alcun tipo di luppolo. La produzione nazionale è limitata a poche centinaia di ettari, ma il consumo di luppolo da parte dei birrifici artigianali è crescente – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan – Sinora i birrifici hanno utilizzato perlopiù luppolo europeo. La scelta di materie prime di qualità è il primo passo per garantire la produzione locale di birre artigianali di successo, originali e apprezzate dagli estimatori».
L’accordo Regione-Università consentirà di attrezzare una struttura per la conservazione del materiale genetico prevenendo eventuali virus, e di analizzare campioni di germogli di luppolo per valutarne le componenti aromatiche individuando in anticipo le qualità organolettiche, al fine di poter selezionare le miglior varietà da mettere in produzione per ottenere ottime birre ‘made in Italy’.
L’accordo viene accolto con soddisfazione anche da Coldiretti. «Un provvedimento che sostiene la ricerca per valorizzare la produzione di luppolo a Km zero è un importante segno di attenzione della Giunta del Veneto che dà attuazione alla legge regionale n. 7 del 2018 che promuove e valorizza i prodotti delle attività della birra artigianale». «La norma – ricorda Coldiretti in una nota – mira ad incrementare un concetto di artigianalità del prodotto ‘birra’ soprattutto come qualità delle materie prime utilizzate, in primis appunto luppolo, orzo guardando con favore anche alla nascita di piccoli birrifici agricoli». «La delibera – conclude l’associazione – potrà favorire la nascita di una filiera locale espressione della diversificazione dell’agroalimentare veneto gia’ ai vertici mondiali per ricchezza di varieta’ nonche’ tipicita’ anche blasonate con denominazioni di origine».
Andrea Fasulo