Autonomia, altro vertice fallito. Zaia furibondo: «È una farsa»
Niente di fatto all’ennesimo vertice di governo sul tema dell’autonomia differenziata delle regioni del Nord. E Luca Zaia, a vertice ancora non concluso, questa volta sceglie di uscire dal politichese e imbraccia (metaforicamente) il bazooka: «Siamo davanti a una farsa, un’autentica farsa. Sono stanco di vedere come alcuni vogliono portare l’autonomia verso l’agonia. Sappiano però che, finché ci sarò io, l’autonomia non sarà morta né, tanto meno, le istanze dei veneti».
Il comunicato viene battuto dall’ufficio stampa della giunta regionale del Veneto poco dopo le 11 di oggi 11 luglio, mentre da Palazzo Chigi filtrano voci di un allontanamento tra i partner di governo Lega e Movimento 5 Stelle sull’autonomia differenziata.
Al nuovo round di una partita sempre più lunga si presentano i vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Ma le posizioni si allontanano anziché avvicinarsi: secondo fonti della Lega si va indietro anziché fare passi avanti, mentre per i 5 Stelle il partito di Salvini vorrebbe reintrodurre le gabbie salariali, con stipendi differenziati a seconda della regione in cui si lavora. Un fuoco incrociato che non promette niente di buono per chi sperava in un accordo.
Un esito che il presidente della Regione Veneto vede come fumo negli occhi: «È scandaloso – incalza Zaia – che si continui a prendere in giro i cittadini, non solo i veneti ma anche quelli delle dodici Regioni che hanno avviato passi in direzione dell’autonomia, e che si voglia rieditare il conflitto tra nord e sud. Si vuol trasformare l’autonomia in un cadavere eccellente ma si sappia che la forza dei 2 milioni 328 mila veneti che hanno votato il nostro referendum per l’autonomia e di quelli di tutte le altre Regioni che la vogliono, è un fiume in piena inesorabile. È scandaloso che ci siano persone a livello governativo incapaci persino di mantenere la parola data».
Poi una richiesta ufficiale: «A prescindere da tutto – dice Zaia – chiedo formalmente ai grillini di presentare subito agli italiani la loro proposta di autonomia. Visto che si sprecano quotidianamente nel commentare la nostra, diamo per scontato che di autonomia sanno tutto, e quindi presentino immediatamente, non tra mesi come altre cose che stiamo aspettando, la loro proposta, con un articolato e con la bozza d’intesa che intendono portare al Paese. Continuando a prendere in giro i cittadini, i 5 stelle condannano il Sud al Medioevo e il Nord all’agonia credo che siamo ormai l’unico Paese al mondo in cui c’è ancora chi vede l’autonomia come un problema e non come una opportunità».
Foto: di Massimiliano Barison, Pubblico dominio, via Wikipedia