Treviso, emergenza all'ispettorato del lavoro: «Organico dimezzato»

L’ufficio che dovrebbe sorvegliare sulla regolarità dei posti di lavoro è in grave carenza di organico: il paradosso va in scena a Treviso, dove la Cisl Fp lancia l’allarme. All’Ispettorato del lavoro di Treviso, «sono in servizio 28 lavoratori, ovvero meno della metà dell’organico ritenuto necessario per garantire i servizi minimi, che è pari a 66 unità – spiega Carlo Alzetta della Cisl Funzione Pubblica di Treviso-Belluno -. Questa situazione non potrà che peggiorare nel corso dell’anno, perché andrà in pensione l’unico funzionario addetto all’emissione dei provvedimenti di maternità anticipata, il che significa che si rischiano dei ritardi intollerabili nella gestione delle richieste di interdizione anticipata dal lavoro per le lavoratrici che necessitano di anticipare il periodo di maternità».

Il sindacato chiede un intervento urgente alla Direzione Nord Est dell’Ispettorato del lavoro e una presa di posizione da parte del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. La carenza di personale, si legge in una nota del sindacato, in particolare di quello amministrativo, comporta l’aggravio dei carichi di lavoro degli ispettori con attività non appropriate, per l’attribuzione di incombenze di competenza dei funzionari inseriti nei ruoli amministrativi. Una commistione di incarichi che può compromettere la qualità e puntualità dell’attività ispettiva e di verifica. “Se la media nazionale di controlli alle imprese è dell’8% – spiega Alzetta – in provincia di Treviso è del 4% perché mancano ispettori, e ciò avviene in una provincia in cui da tempo si chiede il potenziamento dei controlli per arginare fenomeni crescenti: infiltrazioni della malavita organizzata, caporalato, lavoro nero, sfruttamento, mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro”.

I 28 lavoratori sono costantemente sotto pressione e messi in una condizione di impossibilità di gestire efficacemente le pratiche. “Il rallentamento nella gestione delle pratiche dell’Area Legale e Contenzioso – scrive il rappresentante della Cisl Fp alla Direzione Nord Est dell’Ispettorato del lavoro – può determinare la vanificazione degli sforzi ispettivi nei confronti dei trasgressori per prescrizione delle azioni”. Inoltre, si verificano ritardi nel pagamento delle tabelle di missione e dello straordinario e in generale nella gestione amministrativa del personale. I buoni pasto, ad esempio, non vengono consegnati ai dipendenti perché non c’è nessuno che se ne occupa.

Per affrontare il problema, la Cisl Fp chiede la convocazione urgente di un tavolo di confronto con la Direzione Nord Est dell’Ispettorato, per valutare nell’immediato soluzioni concrete, come: il distacco di personale amministrativo da altri uffici dell’ispettorato o l’affidamento di lavorazioni da remoto e la riduzione dell’orario di apertura agli utenti per permettere la conclusione degli adempimenti istituzionali. Infine un appello alla Regione. “Chiediamo al Governatore Zaia di farsi carico del problema e intercedere con il Governo chiedendo un potenziamento dell’organico o almeno la possibilità della mobilità da una sede all’altra o da altre pubbliche amministrazioni: lo Stato deve essere al servizio di imprese e cittadini e gli uffici dell’Ispettorato di Treviso sono letteralmente al collasso e non più in grado di garantire servizi cruciali come i controlli ispettivi nelle aziende e le maternità anticipate”.

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