Processo BpVi, lascia il presidente del collegio giudicante: si rischia di ricominciare da zero

Una notizia che rischia seriamente di far cadere la mannaia della prescrizione sul processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza. Lorenzo Miazzi, magistrato che presiede il collegio giudicante del processo, lascia dopo 7 udienze. Il presidente del tribunale di Vicenza Alberto Rizzo ha accolto la sua istanza di astensione e ha contestualmente nominato al suo posto la dottoressa Camilla Amedoro, che andrà ad affiancare i giudici già presenti, De Stefano (nominata presidente) e Garbo.

In una nota del Tribunale si spiega il motivo della decisione di Miazzi: il deposito, fra gli atti del processo, di un documento dal quale risulta che uno degli avvocati dello studio associato della sorella del magistrato è attualmente impegnato a difendere un imputato per reato connesso in una causa con parte la stessa Banca Popolare di Vicenza. L’imputato in questione è Samuele Sorato, ex amministratore delegato e direttore generale della Bpvi, la cui posizione è stata stralciata per motivi di salute e che deve ancora terminare l’udienza preliminare.

Il rischio prescrizione diventa così sempre più reale. Il giudice è già stato sostituito, le udienze ripartiranno il 3 luglio, ma le difese hanno diritto di far ripartire l’istruttoria dibattimentale da capo, chiedendo al nuovo collegio di risentire tutti i testimoni.

La preoccupazione delle parti civili

Nonostante le rassicurazioni del presidente del Tribunale Rizzo, che in un comunicato fa sapere che il processo non subirà né interruzioni né rallentamenti, le parti civili e le associazioni dei risparmiatori protestano e si lamentano, vedendo in questo nuovo colpo di scena un ulteriore stop ad un procedimento che si muove sul filo della prescrizione.

«L’accoglimento dell’istanza di astensione presentata da Lorenzo Miazzi, il magistrato che presiede il collegio giudicante del processo Banca Popolare di Vicenza, influirà certamente in maniera negativa sui tempi e i risultati». A sostenerlo è il comitato degli ex soci dell’istituto di credito ‘Noi che credevamo nella BpVi’. «Chiediamo che tutte le autorità competenti e le istituzioni si adoperino per chiarire questa situazione – sottolinea il comitato – La legge sarà anche uguale per tutti, ma vogliamo capire se il sistema aiuterà centinaia di migliaia di cittadini risparmiatori a giungere a una verità».

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