Don Torta torna con una pagina sul Corriere. «La politica non mantiene le promesse»

«Duri i banchi». O meglio, «tenete duro». Perché il «Veneto resiste» e a quanto pare è anche un po’ incavolato. Don Enrico Torta e il suo «Coordinamento soci banche venete» tornano a battere un colpo. E lo fanno a pagina piena, comprandone una di pubblicità sul Corriere del Veneto. L’occasione è il triste anniversario di quella che viene definita la «distruzione del sistema creditizio veneto e del risparmio dei veneti». «Sono ormai passati due anni da quando il patrimonio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca è stato ceduto/donato a euro 1 a Banca Intesa San Paolo e le due banche sono state messe in liquidazione coatta amministrativa» esordisce la dura nota. Da là un excursus di quanto successo, con «il colpo fatale portato attraverso l’offerta pubblica di transazione […] con umilianti modalità di comunicazione e gestione dell’operazione, con esasperanti pressioni attuate dai dipendenti delle banche e vile ammontare offerto».

E poi le domande: «Dove sono andati i soldi dei risparmiatori veneti? Chi sono i grandi debitori delle banche?». L’incipit di un lungo elenco di questioni che mette sotto accusa il mondo finanziario e politico. Un j’accuse che il Coordinamento riassume in un’unica domanda: «Politici oggi al Governo, perché non avete mantenuto le promesse?» e con la richiesta di «verità e giustizia». Se qualcuno poteva pensare che il livello di tensione sulla questione banche fosse sceso col caldo di fine giugno, la pagina uscita sul Corriere fa capire che il «saccheggio del risparmio dei cittadini» non è stato dimenticato.

 

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