Primo maggio, 1200 rose donate a chi era al lavoro nei negozi

“Una rosa a chi lavora”: per il terzo anno gli studenti e i sindacalisti veneti hanno donato un fiore a chi, anche il Primo maggio, festa dei lavoratori, era dietro un bancone o in un negozio, a lavorare anziché celebrare la ricorrenza con familiari e amici.

Ieri Primo maggio 2019 sono state 1200 le rose rosse consegnate un po’ in tutto il Veneto da parte dei volontari dell’iniziativa “il pane e le rose”, lanciata nel 2017 da Filcams CGIL, Associazione Fornaci Rosse, Binario 1, UDU Padova, UDU Verona, UDU Venezia, Rete degli studenti medi Veneto.

Un modo per sensibilizzare sul tema delle aperture – soprattutto nella grande distribuzione – nei giorni festivi, e per portare un po’ di solidarietà a chi nella festa del lavoro non può riposare. «Il tempo libero, il tempo del riposo e della festa, dev’essere garantito ed oggi non è così» dicono i promotori.

Padova, Rovigo, Treviso, Verona, Venezia e Vicenza le province coinvolte. E diversi commessi e commesse della grande distribuzione organizzata, dicono i promotori, avevano ricevuto direttive di non accettare l’omaggio floreale. «Nonostante queste direttive, difficilmente comprensibili, quasi tutti i lavoratori raggiunti hanno ricevuto e apprezzato le rose» aggiungono i “donatori di rose”.

«Come studenti – sottolineano i rappresentanti di Udu e Rete degli studenti medi – abbiamo aderito convintamente a questa iniziativa per la dignità dei tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Un segno di solidarietà non retorico, considerato oltretutto che ieri al lavoro c’erano anche studenti in alternanza scuola lavoro e tanti studenti universitari costretti a lavorare per pagarsi gli studi».

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