A Vinitaly i dati del Prosecco: produzione giù, +36,6 l'export cinese

La produzione è in lieve calo, ma l’export vola. Sono i dati del Prosecco Valdobbiadene Docg relativi al 2018, presentati allo stand Veneto di Vinitaly. L’elaborazione dei dati è stata curata dal Cirve, Centro Studi di Distretto di Conegliano Valdobbiadene coordinato scientificamente dal Cirve dell’Università di Padova.

La produzione immessa sul mercato nel 2018 proviene dalla vendemmia 2017, che a causa delle condizioni climatiche è stata più scarsa dell’anno precedente. Questo ha influito sull’aumento del prezzo dell’uva e naturalmente sull’offerta di vino, la cui produzione ha subito una lieve diminuzione vicina all’1% compensata però dalla netta crescita del valore (+3,8%).

La produzione ha trovato un equilibrio destinando una quota inferiore di vino alle tipologie fermo e frizzante a favore della tipologia Rive (+43,8%) e Superiore di Cartizze (+9,3%) mentre rimane sostanzialmente stabile la produzione del Prosecco Superiore.

«I risultati che presentiamo confermano che la strada della qualità che abbiamo tracciato e stiamo percorrendo ci conduce al traguardo – sottolinea Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg -. Nonostante l’aumento del prezzo, gli italiani continuano a scegliere il nostro Prosecco, riconoscendo il valore del prodotto. La crescita delle vendite nazionali e del valore corrispettivo è la risposta che ci aspettavamo al lungo e impegnativo lavoro per promuovere l’eccellenza di un prodotto che ha origine in un territorio piccolo e impervio, dove la difficoltà tra i filari è compensata dal saper fare e dalla passione di ognuno dei viticoltori». 

«Per tutelare la qualità del prodotto – continua Nardi -, non è più possibile pensare di aumentare la produzione. L’impegno del Consorzio di Tutela a favore della collaborazione tra amministrazioni locali ha portato al No al glifosato, già esecutivo da gennaio 2019, che ha visto anche i 15 Comuni del Conegliano Valdobbiadene protagonisti di un’innovazione unica. Siamo un laboratorio di sostenibilità ambientale unico in Europa e infatti siamo il territorio agricolo più esteso del continente che ha già bandito il glifosato».

Dai dati emerge anche il raggiungimento di nuovi mercati o l’ampliamento di alcuni di essi, come Cina e Hong Kong (+36,6% a volume e 57% a valore), Australia e Nuova Zelanda (+18,5% a volume e l’equivalente a valore), Federazione Russa (+14,8% a volume e 17,2% a valore). I paesi che hanno visto una riduzione delle spedizioni, invece, sono per lo più i mercati esteri consolidati, ossia quelli nei quali la presenza del prodotto in quantità importanti ha ormai una storicità.

«Sono i 50 anni della denominazione – ha ricordato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, presente all’evento –, e il riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco lo dedicheremo ai tantissimi che, decenni addietro, si spaccarono la schiena per creare, salita dopo salita, usando solo le mani e pochi attrezzi, il gioiello che sono oggi queste colline. Molti di loro non ci sono più, e non hanno potuto godere della fama e del successo economico di Prosecco, ma senza di loro tutto ciò non sarebbe esistito».

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