"Po d’Amare", la barriera anti-plastica raccoglie 92 chili di rifiuti sul fiume

Intercettare i rifiuti nel fiume Po, prima che si riversino in mare. Si chiama Po d’Amare, ed è un innovativo progetto contro il “marine litter”, che nei quattro mesi di sperimentazione, tra luglio e novembre 2018, ha raccolto otto “big bags”, contenenti circa 92 chilogrammi di plastica, che è stata poi completamente riciclata.

Questo materiale arriva per l’80% dalla terraferma e raggiunge il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% deriva da attività di pesca e navigazione.

Il progetto è partito dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, dai Consorzi Corepla, che raccoglie e ricicla imballaggi di plastica, da Castalia, che si occupa di soluzioni e tecnologie per la salvaguardia del mare, in collaborazione con l’Autorità di Bacino per il Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po.

Barriere galleggianti sul Po a Pontelagoscuro

Po d’Amare funziona attraverso un sistema barriere galleggianti posizionate nel tratto fluviale all’altezza di Pontelagoscuro, frazione del comune di Ferrara a 40 chilometri dalla foce e al confine con il Veneto. Le barriere catturano i rifiuti galleggianti, senza interferire con la flora e la fauna del fiume.

Il sistema, nei quattro mesi di attività, è stato in funzione per quasi cento giorni. Nel periodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, con una notevole presenza di plastica, mentre il resto è costituito, per la maggior parte, da scarti vegetali e anche da contenitori in vetro.

Una volta raccolti, i rifiuti plastici con il supporto di Corepla sono stati inviati al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto è stato infine inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio.

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