Padova, Lorenzoni: «All'ansa Borgomagno la città della conoscenza»

Il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni annuncia l’avvio di un progetto per riqualificare l’ansa Borgomagno, area della città posta a nord della ferrovia Milano-Venezia, tra corso Venezie e via Annibale da Bassano. L’idea è quella di realizzare un quartiere moderno, che ospiti imprese legate all’innovazione, alla gestione dei dati, alla fornitura dei nuovi servizi resi possibile dalla recente evoluzione della tecnologia.

L’area era stata interessata oltre dieci anni fa da un piano urbanistico che prevedeva cubature a destinazione terziario e residenziale. Ma i progetti si sono arenati dopo la crisi del 2008-2009. E gli spazi vuoti sono stati progressivamente abbandonati al degrado. Ora la svolta, con una vocazione legata a ricerca, innovazione e imprese digitali.

Un progetto che Lorenzoni definisce «sinergico con il Competence Center (il centro per il trasferimento tecnologico finanziato dal ministero per lo Sviluppo economico di cui l’Università di Padova è capofila per il Nordest, ndr), per creare un ecosistema mirato ad attrarre le imprese della conoscenza, fortemente connotato sul piano architettonico e dei servizi, perché possa rappresentare un’opportunità per le nuove imprese create dai più giovani e un fattore di attrazione per chi si affaccia al mondo dell’impresa e del lavoro. Uno spazio ben identificato sul piano architettonico, con molto verde ed edifici moderni, sostenibili, inseriti in un ambiente quanto più possibile naturale».

L’area dovrebbe ospitare «molti servizi digitali, spazi lavorativi realmente moderni pensati per le imprese digitali, flessibili, con bassi costi di manutenzione – prosegue il vicesindaco -, dove chi lavora con le tecnologie più avanzate possa sentirsi a proprio agio, anche perché circondato da persone che condividono i suoi interessi e le sue passioni. Uno spazio che non c’è a Padova, ma che si può creare con una collaborazione tra istituzioni».

La giunta comunale ha coinvolto nell’idea la Camera di commercio (che «ha assicurato collaborazione» dice Lorenzoni), oltre ad alcuni incubatori. Soprattutto «i proprietari delle aree hanno mostrato interesse alla proposta» afferma il vicesindaco. Così come «il professor Edoardo Narne, già attivo nel quartiere con un progetto di grande respiro di ricucitura urbana, che ha assicurato la propria disponibilità a contribuire per disegnare ex novo uno sviluppo urbano di questo tipo. Forti di queste prime adesioni, vi è stato un primo incontro per valutare la possibilità di partire raggruppando nel primo nucleo di tale nuovo spazio le imprese della conoscenza già presenti a Padova. Che ci sono, sono vivaci, ma non visibili e non valorizzate adeguatamente per connotare la vocazione di Padova ad essere città dell’economia della conoscenza».

Foto: Arturo Lorenzoni via Facebook

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