EssiLux, scambio di accuse tra Del Vecchio e Sagnières. E il titolo va giù
Crescono le tensioni in casa EssilorLuxottica. Il primo azionista del colosso franco-bellunese Leonardo Del Vecchio ha definito il comportamento di alcuni rappresentanti della holding come una «violazione» dell’accordo di governance. In un comunicato Delfin – la holding di Del Vecchio -, dopo aver ricordato di «aver investito in EssilorLuxottica il risultato di un’intera vita lavorativa», preannuncia possibili azioni legali: «Delfin – si legge – si riserva di intraprendere tutte le azioni che riterrà necessarie o appropriate per proteggere il suo interesse, quello di EssilorLuxottica e di tutti i suoi stakeholder».
«Leonardo Del Vecchio è convinto dell’enorme valore industriale del progetto di integrazione – continua la nota -, tanto da aver accettato una limitazione al 31% dei suoi diritti di voto e, per un “periodo iniziale” che termina nella primavera del 2021, anche pari poteri e pari rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione per Delfin ed Essilor». Tale periodo iniziale ha il principale scopo di favorire un graduale processo di integrazione delle culture.
Delfin dichiara di aver «identificato comportamenti di alcuni rapprentanti di Essilor che meriterebbero l’adozione di misure immediate da parte del cda, poiché contrari al dovere di leale cooperazione e buona fede richiesto dall’Accordo di combinazione del 2017 tra Essilor e Delfin, essenziale per il corretto funzionamento della governance della Società».
In un’intervista rilasciata da Del Vecchio al quotidiano francese Le Figaro, il primo socio specifica come siano stati violati i patti del 2017, con Hubert Sagnières – amministratore delegato di Essilor – che nella prima assemblea dei soci si è comportato come se l’integrazione fosse un’acquisizione di Luxottica da parte di Essilor, senza consultarsi con il cda per la nomina di quattro manager chiave, per cercare di governare senza Del Vecchio.
La risposta di Essilor
Il 21 marzo arriva la risposta dell’amministratore delegato di Essilor. «Accuse gravi e menzognere» ha replicato Sagnières. L’accusa di Delfin, secondo il francese, è «contraria all’interesse sociale dell’azienda, danneggia la società e l’insieme dei suoi azionisti». Il comportamento di Del Vecchio, sostiene Sagnières, ha provocato uno shock ai collaboratori e ai team di dirigenti del gruppo franco-italiano, che lavorano all’integrazione delle rispettive attività.
Del Vecchio e Sagnières quindi si accusando a vicenda di voler violare il principio di equilibrio dei poteri previsto dagli accordi di fusione in vigore dallo scorso ottobre, che resterà in vigore fino alla primavera 2021. Per effetto dello scontro tra i soci il titolo sta perdendo a Parigi il 5% mentre l’indice Cac 40 cede lo 0,15%.