Pedemontana, la lite sul Telepass blocca l'apertura del primo tratto
È una lite tra Spv e Aiscat sul sistema di pedaggio a bloccare da mesi l’apertura del primo tratto della superstrada Pedemontana veneta. Annuncio dopo annuncio, il nastro d’asfalto non è mai stato aperto nemmeno parzialmente al traffico. Era il 30 agosto 2018 quando il presidente della Regione Veneto Luca Zaia annunciava, a fianco del ministro Salvini: «Il primo tratto di 7 chilometri tra lo svincolo dell’A31 e Breganze è già finito e potrebbe essere aperto entro ottobre». Ottobre è passato da tre mesi e ancora tutto è fermo. Il motivo? A svelarlo è la struttura di progetto della Regione, diretta da Elisabetta Pellegrini, che da inizio 2017 ha preso il testimone dell’iter dal precedente commissario Vernizzi.
Di fatto sull’apertura del primo tratto c’è già l’accordo tra Regione e Spv Spa – la società che realizza l’opera, controllata da Sis, a sua volta formata da Dogliani e gli spagnoli di Sacyr. Ma il nodo è nella connessione con il sistema autostradale esistente, l’autostrada A31 della Valdastico. Per renderla effettiva, afferma la struttura regionale, «il concessionario deve preventivamente entrare a far parte di Aiscat, l’associazione dei concessionari autostradali italiani (ingresso già avvenuto il 13 novembre 2018), e quindi deve stipulare l’accordo tra tutti i concessionari stessi per la regolamentazione degli introiti da pedaggio».
Entrare in questa rete è essenziale per poter viaggiare liberamente in tutta la rete nazionale, pagando un unico pedaggio che il gestore incassa e ridistribuisce pro quota a tutti gli alti concessionari aderenti alla rete. «Il problema da superare oggi – scrive la struttura regionale – pertanto è esclusivamente tra i privati che devono riuscire ad attuare quanto già richiesto da Spv Spa ad Aiscat con nota del 21 giugno 2018. Apertura richiesta ed agognata da parte degli operatori economici della zona e da molti cittadini».
Nei fatti lo scontro è sulla tecnologia da adottare per gestire i pedaggi. Aiscat, in cui la parte del leone la fa Autostrade per l’Italia, principale concessionario in Italia controllato dalla famiglia Benetton, ha adottato da tempo la tecnologia Telepass, un software Made in Italy. Spv invece vuole adottare una tecnologia francese.