Crisi Stefanel: chiesta la cassa integrazione per 244 dipendenti
Il nuovo capitolo della crisi Stefanel tocca i lavoratori. Dopo i numeri del terzo trimestre del 2018, in rosso per 20,9 milioni di euro, e la richiesta di concordato avanzata dall’azienda di Ponte di Piave, il 16 gennaio la società ha scritto ai sindacati comunicando di avere valutato un esubero di 244 unità su 253 dipendenti, in pratica la quasi totalità.
L’azienda ha precisato che, tecnicamente, non si tratta di esuberi ma di una «semplice» richiesta di cassa integrazione a rotazione. Nella lettera infatti si chiede la convocazione entro 25 giorni di una lettera tra le parti, scrive il Corriere del Veneto, per accedere alla cassa integrazione straordinaria per la durata di un anno e per la totalità dell’organico aziendale.
Dei 244 esuberi dichiarati, 105 sono in Veneto e i restanti in altre regioni, principalmente commessi di punti vendita del marchio trevigiano. La cassa integrazione è richiesta per i 70 dipendenti della sede centrale di Ponte di Piave, e per 35 lavoratori dei punti vendita.
Secondo il piano dell’azienda proprio l’headquarter di Ponte di Piave verrà svuotato di funzioni, che in parte saranno trasferite nella sede di Milano e in parte saranno esternalizzate.