Porto di Venezia, trasporto su rotaia +11,3%. Intesa con Rfi per migliorare

Un piano per migliorare i collegamenti su rotaia da e per il Porto di Venezia. A siglarlo, il 13 dicembre, l’amministratore delegato e direttore generale di Rfi (Rete ferroviaria italiana, del gruppo Fs) Maurizio Gentile e il presidente dell’autorità portuale dell’Adriatico settentrionale Pino Musolino.

L’accordo mira a dare concretezza alla progettazione e alla realizzazione degli interventi di potenziamento infrastrutturale nel Comprensorio Ferroviario di Venezia Marghera Scalo, strategico nodo logistico del territorio e della rete europea per i Corridoi ferroviari TEN-T, che comprende 65 chilometri di rete, una stazione di immissione nella rete nazionale, tre parchi ferroviari, un’impresa ferroviaria e 25 terminali raccordati. Il documento sarà successivamente sottoscritto anche dalla Regione Veneto.

Gli interventi necessari per migliorare l’efficienza del Comprensorio sono stati individuati dal gruppo di lavoro istituito nel febbraio 2018 con la sottoscrizione di un primo Protocollo d’intesa. Prevista, già nel 2019, una prima fase di interventi nella stazione di Marghera Scalo, per l’attrezzaggio di ulteriori binari elettrificati e l’adeguamento del modulo a 750 metri (standard europeo di lunghezza dei treni), cui seguiranno via via nel corso degli anni ulteriori fasi di intervento sia tecnologico (realizzazione di un nuovo Apparato Centrale Computerizzato) che infrastrutturale. Tra questi ultimi trova spazio il rifacimento e l’implementazione di Parco Breda lungo la Strada Regionale 11.

In questo modo sarà possibile aumentare la quota del traffico merci da e per il porto di Venezia. Proseguirà, inoltre, l’analisi sulle attività necessarie per il ripristino del collegamento ferroviario tra il porto di Chioggia e la rete nazionale. Parallelamente è in corso di implementazione, da parte di Autorità di Sistema Portuale, il potenziamento dell’infrastruttura di manovra che prevede lo spostamento e il raddoppio del binario di Via dell’Elettricità, con supporto finanziario di specifici fondi del ministero dello Sviluppo economico. Per la fase di lungo periodo si progetterà la fattibilità di un nuovo scalo merci nella penisola del petrolchimico e della sua connessione diretta con la rete ferroviaria nazionale.

“Cura del ferro” al porto di Venezia: i dati

La cosiddetta “cura del ferro”, avviata negli ultimi anni nel Porto di Venezia, continua a dare ottimi risultati nella movimentazione merci dello scalo lagunare: i carri movimentati nel periodo gennaio-novembre 2018 ammontano, infatti, a 93.643 (+11,3% rispetto lo stesso periodo 2017), pari a oltre 2,4 milioni di tonnellate di merci trasportate su rotaia (+10,7% in peso rispetto allo stesso periodo 2017).

Le merci transitate per il porto di Venezia intercettano due dei principali Corridoi europei: quello Mediterraneo, che collega la penisola iberica al confine dell’est europeo passando per la dorsale italiana Torino – Trieste; e il Corridoio Baltico–Adriatico, che connette importanti porti italiani, come quello di Venezia, all’Austria e ai mercati del Nord Europa.

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