Rigenerazione urbana, dalla Regione 200 mila euro. Cna: «Cifra irrisoria»

La giunta regionale vara i contributi per la rigenerazione urbana in attuazione della legge sul consumo di suolo. Ma la cifra piuttosto ridotta – 200 mila euro in tutto per chi abbatte «opere incongrue» o edifici situati in aree a rischio idrogeologico – fa infuriare gli artigiani di Cna. «Siamo delusi dall’esiguo stanziamento di 200 mila euro, varato oggi dalla giunta regionale, per l’attuazione della legge sul consumo di suolo. Una cifra irrisoria di cui avevamo chiesto l’incremento, al fine che risultassero accelerati i tempi di attuazione di questa buona legge». A dar voce alla delusione della categoria è il presidente regionale di Cna, Alessandro Conte.

Demolire edifici incongrui e pericolosi per liberare suolo: questo il lodevole obiettivo della legge regionale 14. Solo che demolire costa. E gli incentivi approvati, secondo Cna, non smuoveranno granché. Il bando approvato su proposta dell’assessore al territorio e all’urbanistica Cristiano Corazzari prevede due tipi di finanziamento, a seconda se il valore stimato per gli interventi sia superiore o inferiore ai 100 mila euro. Nel primo caso il contributo massimo non può superare i 50 mila euro, nel secondo caso i 20 mila euro. In tutti i casi, il sostegno regionale sarà concesso nella misura massima del 50% delle spese strettamente connesse agli interventi di demolizione e ripristino del suolo naturale o seminaturale.

«Considerando il costo della demolizione di un immobile, della progettazione e rigenerazione successiva – conclude sconsolato Conte –, non saranno molti i progetti incentivabili con questo plafond e quindi non pensiamo che ne possa scaturire una forte spinta ad iniziative di riqualificazione urbana che invece la legge intende promuovere». Poi l’invito a modificare la misura: «Se la Regione vuole accelerare gli effetti della legge 14 che limita il consumo di suolo e sulla quale noi abbiamo sempre espresso un parere positivo, e vuole davvero promuovere la rigenerazione urbana, allora deve mettere mano al bilancio e finanziare veri incentivi, perché i 200 mila euro sono poca cosa e non sono in grado di dare risultati significativi».

L’iter del bando regionale prevede che i proprietari degli edifici su aree a rischio propongano al Comune la demolizione. L’ente deve accertare l’interesse pubblico e prioritario alla demolizione. Successivamente il proprietario può presentare alla Regione la domanda di finanziamento parziale dell’abbattimento.

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