Bpvi, fondo di ristoro: è scontro sul decreto attuativo

Procedure farraginose, risorse insufficienti, tempistiche eccessive. Sono queste le osservazioni mosse dalle associazioni dei risparmiatori nell’incontro convocato a fine luglio dai sottosegretari del Mef Massimo Bitonci (Lega) e Alessio Villarosa (M5S), per fare il punto sul fondo di ristoro ai risparmiatori truffati dalla banche (tra cui Veneto Banca e Popolare di Vicenza). La relazione dell’incontro, divulgata dal quotidiano online Vicenza Più, evidenzia la contrarietà delle associazioni al fondo predisposto dal governo Gentiloni: i risparmiatori truffati puntano il dito soprattutto contro la necessità di dimostrare la vendita fraudolenta, che sarebbe facile per gli azionisti che hanno acquistato di recente ma non per quelli che l’hanno fatto da più di dieci anni e non dispongono della documentazione bancaria necessaria.

Le associazioni: il governo cambierà il risarcimento

Nel frattempo Vicenza Più ha pubblicato anche il testo del decreto attuativo sul fondo di ristoro e ieri, 20 agosto, lo ha presentato nel corso di una conferenza stampa al Comune di Vicenza, che però è stata «boicottata» dalle associazioni Don Torta e Noi che credevamo nella Bpvi. La motivazione è contenuta nella mail divulgata agli ex soci di Bpvi: l’illustrazione del documento infatti sarebbe «in contrapposizione con la linea del Governo che ha riunito le associazioni ad Agosto in vista di una nuova forma di risarcimento diversa dal misero Fondo Baretta». Nel frattempo, la procura di Treviso si prepara a ricevere gli atti dell’indagine della procura di Verbania sui vertici di Veneto Banca, accusati di truffa aggravata per aver nascosto ai clienti i rischi sull’acquisto dei titoli e la reale situazione in cui versava la banca.

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