La tesi di laurea del ministro Fontana: «Chi ha l'euro è schiavo della Bce»
S’intitola «I movimenti populisti in Europa e la loro azione all’interno del Parlamento Europeo» la tesi di laurea in Scienze politiche discussa all’Università di Padova nel novembre 2011 dal ministro alla Famiglia e alla disabilità Lorenzo Fontana, 38 anni di Verona. Nella sintesi proposta da Il Bo Live, il giornale online dell’Università di Padova, la riflessione di Fontana parte dalla crisi culturale, valoriale e demografica dell’Europa. Sul piano politico, la prima conseguenza è «il superamento della dicotomia destra-sinistra con la nuova dicotomia identità-globalizzazione»: gli identitari, scrive Fontana, «hanno raccolto quell’elettorato che si trova privo di reti e legami che soffre dello spaesamento culturale e valoriale rispetto alle innovazioni e alle differenziazioni nei rapporti sociali e interpersonali».
La citazione: razza bianca, religione cristiana
Sul piano sociale, Fontana afferma che i populisti hanno intercettato l’insofferenza dei cittadini ai fenomeni del multiculturalismo e dell’immigrazione. La risposta è il rafforzamento dell’identità: «Siamo prima di tutto un popolo europeo di razza bianca, di cultura greca e latina e di religione cristiana», scrive Fontana citando Charles De Gaulle. Sul piano economico, infine, il futuro ministro del governo Conte definisce un «fallimento strutturale» la politica monetaria europea: i Paesi che hanno adottato l’euro «sono stati resi schiavi ai diktat della Banca centrale che coordina le politiche monetarie per tutti i Paesi dell’Unione europea e impedisce a ciascuno di intervenire per risanare situazioni di bilancio particolarmente gravose». O almeno così scriveva, nel 2011, uno dei tre ministri espressi dal Veneto sette anni dopo.