Olimpiadi 2026, si fa strada il tandem Milano-Cortina
Per la candidatura italiana a ospitare le Olimpiadi 2026 la scelta si avvicina: la farà il Coni mercoledì 1 agosto, dopo che oggi, 31 luglio, si riunirà per l’ultima volta la commissione tecnica coordinata dal segretario generale Carlo Mornati. Ma l’incontro di ieri del presidente Coni Giovanni Malagò con i sindaci delle tre città candidate – Cortina d’Ampezzo, Milano e Torino – se non ha sciolto tutti i nodi ha delineato uno scenario favorito. Lo schema filtrato dopo la giornata romana dei tre sindaci vede Milano come favorita, ma all’interno di una candidatura condivisa con Cortina d’Ampezzo e, eventualmente, anche con Torino.
A parlare di «soluzione unitaria» per i Giochi invernali è stato il sindaco della metropoli lombarda Giuseppe Sala, secondo cui la candidatura milanese è «fortissima». Luca Zaia, presidente della Regione Veneto che ha accompagnato il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina a Roma, al termine dell’incontro dice, con riferimento all’ipotesi unitaria: «Non c’è stata nessuna proposta» e aggiunge «in questo momento non stiamo valutando questa opzione». Ma lascia intendere che se ne può discutere, anche se con qualche resistenza sul nome: «Se la fai a Cortina e la chiami Milano non funziona».
È dal Piemonte che arrivano le resistenze più forti all’ipotesi unitaria sponsorizzata da Sala. «Riteniamo opportuno – dichiara senza sfumature la sindaca di Torino Chiara Appendino accompagnata dal presidente della Regione Sergio Chiamparino – che la città di Torino sia protagonista della candidatura alle Olimpiadi del 2026 e non stampella di altre città». Insomma, per la città della Mole o tutto o niente.