Marmolada, il ghiacciaio passa al Trentino
Il Veneto perde la Marmolada, la cima più alta delle Dolomiti con il suo ghiacciaio. L’Agenzia del demanio di Roma ha infatti stabilito che i confini fra le due province di Belluno e di Trento, che segnano anche quelli fra Veneto e Trentino, devono ricadere lungo la cresta che da Punta Rocca scende verso il Passo Fedaia, che coincide con la linea di displuvio del monte, ovvero lo spartiacque. In sostanza un pezzo del ghiacciaio passa al comune di Canazei, in Trentino, e a tre anni dai Mondiali di sci di Cortina del 2021 che vedranno di nuovo le Dolomiti protagoniste, il Veneto perde un pezzo importante del suo paesaggio e della sua economia montana.
Il presidente della Regione Luca Zaia non ci sta: «Giù le mani dalla Marmolada, la difenderemo con le nostre unghie – commenta a caldo –. Difenderemo quel confine, nel senso che riguarda gli impianti di risalita, attività economiche e identitarie che sono del Veneto». La decisione pone fine a una disputa durata quarantennale, fra i due territori, e lo fa attuando un decreto firmato nel 1982 dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il nuovo tracciato del confine ripristina il confine storico, risalente al 1911, firmato dal Regno d’Italia e dall’Austria, che tagliava a metà la montagna più alta delle Dolomiti. Nel 1998 una sentenza del Consiglio di Stato aveva confermato quanto stabilito nel decreto di Pertini.
Perde ogni valore, invece, il protocollo d’intesa siglato nel 2002 dagli allora presidenti della Regione Veneto, Giancarlo Galan, e della provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che spostava la linea di demarcazione verso il Bellunese.
Sulla #Marmolada sventola la bandiera trentina.
Ridefiniti i confini con il Veneto. Sono quelli del 1911, quelli che dividevano l’impero Austroungarico e il Regno d’Italia. @valdifassa @ProvinciaTrento @RaiNews @TgrVeneto pic.twitter.com/BmSFFnnj5w— Tgr Rai Trentino (@TgrRaiTrentino) 5 luglio 2018
Foto: Di Dmitry A. Mottl – Opera propria, CC BY-SA 3.0, via Wikipedia