Deneault e la «mediocrazia», appuntamento il 9 maggio a Padova
Il trionfo della «mediocrazia» figlia della trasformazione radicale della gestione governativa. Con una figura centrale: l’esperto, che «si sottomette alle logiche della governance, sta al gioco, non provoca mai scandalo, insegue obiettivi». Parole di Alain Deneault, filosofo franco canadese e docente di Scienze politiche all’Università di Montrèal, terzo e ultimo ospite di Tempi Moderni, il ciclo di incontri realizzato dall’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova con il patrocinio del FISPPA – Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università degli Studi di Padova e curato da Luca Barbieri, giornalista e docente di Linguaggio Giornalistico nell’ateneo patavino. Appuntamento mercoledì 9 maggio nella Sala Paladin del Comune di Padova (ore 21). Registrazione gratuita a questo indirizzo.
Il titolo dell’incontro è «Governance, il management totalitario». Come il titolo del suo ultimo libro, nel quale Alain Deneault mostra le conseguenze di questa radicale trasformazione della gestione governativa: la politica muore e si muta in «un’arte della gestione» in quanto tale, priva di ogni registro discorsivo. «Nessuna agorà è richiesta per discutere del bene comune». E questo fenomeno è «tristemente corroborato dalla monotonia del discorso politico e dalla mediocrità dei partiti politici di governo». La «mediocrazia» diventa l’orizzonte stesso del ceto politico.
Alain Deneault è un docente e filosofo canadese. Ha scritto saggi sulle politiche governative, sui paradisi fiscali e sulla crisi del pensiero critico. Insegna Scienze Politiche presso l’Università di Montréal e collabora con la rivista Liberté. Per “Tempi Moderni” dialoga con Francesca Coin, sociologa dell’Università Ca’ Foscari. Con Deneault si chiude il ciclo che ha portato a Padova anche Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera, e l’editorialista del Guardian e sociologo focalizzato sui social media, Evgeny Morozov.
(Foto di Asclepias)