Distretti veneti, metalmeccanica e casa al top dell'export
Nei primi nove mesi del 2017 le esportazioni dei distretti industriali del Veneto sono cresciute del 3,3% incrementando in valore di 583,5 milioni di euro. Lo rileva la ricerca Monitor distretti di Intesa Sanpaolo. Spicca il settore della termomeccanica veronese (+13,7%) il cui export è trainato dalle vendite in Polonia, Germania e Cina. Ottimi anche i risultati del settore elettrodomestici di Treviso (+15,2%) grazie alle esportazioni in Russia e Stati Uniti, e del mobile di Treviso (+2,4%) cresciuto su Regno Unito e Francia. È andato bene anche l’altro distretto della termomeccanica di Padova con un incremento considerevole delle esportazioni (+8,6%) con crescita più rilevante nel Regno Unito, in Russia e in Algeria. Bene anche i distretti del sistema moda, che confermano nei primi 9 mesi del 2017 la ripresa con crescita delle esportazioni verso Cina (+14,7%), Polonia (+10,5%), Messico (+21,9%) e Russia (+14,2%). In ordine di rilevanza in valore degli incrementi troviamo la concia di Arzignano (+4,6%), la calzatura sportiva di Montebelluna (+5,3%), le calzature del Brenta (+5%) e l’oreficeria di Vicenza (+2,7%).
Infine mantengono un trend di crescita superiore alla media nazionale le materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova (+5,9%) e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+5,7%) così come altrettanto significativa si rivela la crescita dei vini veronesi (+5,4%).
Nel complesso i mercati di sbocco principali per i distretti del Veneto sono la Cina (+25,8%), gli Stati Uniti (+5,5%), la Polonia (+19,0%), la Russia (+23,2%) e la Francia (+4,2%%). Il mercato russo in particolare sembra non fermarsi: è al sesto trimestre consecutivo di crescita.
Calano invece i mercati di Hong Kong (-10,8%) dove vanno male il tessile e abbigliamento di Schio-Thiene e Valdagno, l’oreficeria di Vicenza e la concia di Arzignano, e della Germania (-1%). Quello tedesco è il primo mercato di sbocco delle imprese distrettuali venete e la diminuzione delle esportazioni è dovuta alla performance negativa dei dolci veronesi, del tessile di Schio-Thiene e Valdagno e del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.