Lovato Gas resta a Vicenza: salvi 23 posti di lavoro

C’è l’accordo sulla Lovato Gas di Vicenza, dopo quattro mesi di mobilitazione contro la chiusura: scongiurata la delocalizzazione dello stabilimento che progetta e produce sistemi a gas e metano per le auto, resterà una parte della produzione e un polo di ricerca e sviluppo con 23 dipendenti su 90. Per gli altri si aprono le porte della mobilità con percorsi di reinserimento con il supporto della Regione Veneto.

Lovato Gas, la firma dell’accordo

La firma è arrivata nel pomeriggio di lunedì 15 gennaio 2018 a Venezia, sottoscritto dalla Fiom Cgil, presenti il segretario provinciale Maurizio Ferron e il funzionario Morgan Prebianca, dalle rappresentanze sindacali interne alla fabbrica di Strada Casale, dall’amministratore delegato della Landi Group, Cristiano Musi, e dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan.

La sigla mette fine a una vertenza cominciata il 14 settembre 2017 quando i dipendenti hanno iniziato un presidio di fronte all’azienda dopo aver scoperto che Landi Group aveva previsto nel piano industriale il trasferimento all’estero, in Polonia. Lovato Gas «diventerà un polo dell’attività commerciale ed un centro di eccellenza nella Ricerca&Sviluppo – si legge in una nota del gruppo multinazionale con sede a Cavriago –. In ambito produttivo è prevista la salvaguardia di una linea dedicata ai riduttori Gpl, prodotto di punta dell’azienda, che consentirà di rispondere in modo efficace a un mercato Gpl con interessanti prospettive stabili in Europa e nel mercato italiano. Lovato Gas dopo la riorganizzazione conterà complessivamente 23 dipendenti, rispetto ai 90 precedentemente impiegati ed in linea con l’attività che verrà svolta».

«Verrà mantenuta una linea produttiva, che doveva essere trasferita all’estero, i settori commerciale e ricerca e sviluppo – affermano Ferron e Prebianca -. Rimarranno a Vicenza 25 dipendenti (in realtà l’azienda parla di 23, ndr) fra operai e impiegati mentre il resto dei dipendenti andrà in mobilità, accompagnati da degli incentivi economici. Saranno inoltre supportati dalla Regione in percorsi di riqualificazione e ricollocamento».

«Per noi non è una vittoria – aggiunge il segretario Cgil Vicenza, Giampaolo Zanni – perché fin dall’inizio abbiamo sostenuto che non era accettabile che, a causa di motivi legati alla finanza e alla Borsa, venisse tolto al territorio una risorsa importante e dei posti di lavoro. Riteniamo che l’accordo raggiunto sia frutto della solidarietà e dell’unità delle lavoratrici e dei lavoratori della Lovato e di una mobilitazione che ha trovato condivisione anche nel territorio e nella società vicentina. Sono stati in tanti, e li ringraziamo, coloro che durante questi lunghi mesi hanno sostenuto la lotta, visitando il presidio permanente e facendo sentire la propria voce come il sindaco ed il vescovo della nostra città, i rappresentanti delle forze politiche e delle associazioni, i sindacalisti e i singoli cittadini».

Azienda e Regione soddisfatte

Il Gruppo Landi Renzo esprime «piena soddisfazione per l’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali e intende ringraziare l’assessore alle Politiche dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, quale controparte istituzionale che ha contribuito attivamente a promuovere un confronto costruttivo tra le diverse parti coinvolte».

Anche Donazzan esprime soddisfazione per la chiusura della vertenza: «Ringrazio l’azienda e le organizzazioni sindacali per il senso di responsabilità dimostrato e per il risultato raggiunto – dice –. Il mantenimento di parte della produzione ha permesso di ridurre gli esuberi e, soprattutto, di mantenere viva una realtà industriale importante per il territorio vicentino. Alla base di questo risultato vi è stato il confronto maturo tra i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali, con il supporto delle istituzioni nazionali e territoriali».

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