Grandi navi a Marghera fra 3 anni, addio San Marco

La decisione è stata presa ma il processo sarà ancora lungo. Almeno tre anni, forse quattro. Dopodiché la grandi navi da crociera usciranno dal cuore di Venezia, non transiteranno più per il bacino di San Marco e il canale della Giudecca come accade oggi, e andranno ad attraccare direttamente a Porto Marghera percorrendo un nuovo canale, il Vittorio Emanuele, che nel frattempo dovrà essere scavato. È questa la sintesi estrema uscita ieri, 7 novembre, dal comitato interministeriale per la salvaguardia di Venezia, per tutti il Comitatone. Alla riunione, che non avveniva dall’8 agosto del 2014, erano presenti il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il ministro ai beni culturali Dario Franceschini, il sottosegretario all’Economia Paolo Baretta, il governatore del Veneto Luca Zaia, il presidente del Porto Pino Musolino, il provveditore interregionale alle Opere Pubbliche e i primi cittadini di Cavallino, Chioggia, Mira, Jesolo.

Grandi navi, la soluzione a Marghera

Una soluzione, quella presa dal Comitatone, che sembra mettere d’accordo un po’ tutti, ad eccezione di ambientalisti (che invece continuano a sostenere la necessità di un porto Off-shore, fuori della laguna, al Lido per esempio) e alcune forze politiche come il M5S. La chiave dell’accordo in sostanza sta nella tempistica e nella grandezza. La scelta di Marghera – fortemente voluta da Governo e Partito democratico – sarà quella finale, ma in realtà le grandi navi (quelle di dimensione più ridotta) continueranno ad arrivare in Marittima attraverso una nuova via, il canale Vittorio Emanuele che andrà scavato dalla bocca di porto di Malamocco. E intanto? Finché questo nuovo canale non sarà pronto? Tutto come ora, o quasi. Navi davanti San Marco ma solo quelle che inquinano meno. Non le più piccole, dunque: le più sicure.

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