Banche venete, da Intesa cento milioni ai soci impoveriti

L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha annunciato ieri, martedì 10 ottobre, lo stanziamento di un plafond da cento milioni di euro che servirà a ristorare gli ex azionisti messi maggiormente in difficoltà dal punto di vista finanziario a seguito del crac di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Le famiglie che beneficeranno dell’iniezione di liquidi pare siano ben 30.000. A questi ultimi Intesa darà in cinque rate annuali – ma non gli over ottanta che riceveranno tutto subito – una quota non superiore a 15mila euro in quote di fondi di investimenti monetari facilmente vendibili. Ovviamente le tranche saranno destinate esclusivamente a chi rimarrà cliente di Banca Intesa. Per quanto riguarda le scadenze, ha sempre comunicato l’amministratore delegato Carlo Messina a Vicenza, le adesioni si riceveranno dal primo gennaio al 31 maggio 2018. Lapidario il suo commento su quanto avvenuto nell’era Zonin-Consoli: «Oltre ai crediti c’erano le truffe, quello che è successo in quegli anni è scandaloso».

«Significato sociale»

«Un intervento di cui mi congratulo, prima di tutto per il suo importante significato sociale. E’ estremamente positivo che con questo primo intervento Intesa San Paolo destini cento milioni a trentamila mila famiglie, l’anello più debole dei soci-azionisti». Lo ha detto Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando l’annuncio del consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, di un intervento da 100 milioni di euro di Intesa a favore degli ex azionisti delle banche venete. «Bene ha fatto Messina – aggiunge il Governatore – a porre l’accento e l’attenzione della Banca sulle persone che non erano e non sono investitori professionali o speculatori, ma gente che aveva riposto su quelle azioni le sue speranze per il futuro e i suoi risparmi. Cominciare da loro con i risarcimenti – aggiunge – è un segnale di speranza. La ferita sul territorio è grande e tale rimane – conclude il Presidente del Veneto – assieme aslla necessità di riorganizzare il prima possibile l’intero sistema».

«Iniezione di fiducia»

«Ben venga il fondo di 100 milioni di euro destinato ai circa 30 mila azionisti più deboli tra gli oltre 200 mila che hanno perso tutto con il crollo di Banca Popolare e Veneto Banca – ha poi commentato il sindaco di Vicenza Achille Variati -. E’ un’iniezione di fiducia per un territorio tradito e un passo apprezzabile, anche perché non dovuto. Ma non può essere l’unico intervento di sostegno. Ed è per questo che mi aspetto una risposta importante nella prossima legge finanziaria».

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