A4: gli enti pubblici vendono le quote, ma il Comune di Verona dice no
Gli enti pubblici veneti e lombardi vendono le loro quote in A4 Holding. Tranne il Comune di Verona, dove il sindaco Flavio Tosi non si muove di un millimetro dalla posizione espressa nelle scorse settimane: la partecipazione nell’azienda che ha in gestione pedaggi e manutenzione delle autostrade Brescia-Padova e Valdastico è «strategica».
Le altre province e comuni con quote in A4 hanno invece risposto positivamente all’offerta di Abertis, la società spagnola che già controlla la maggioranza di A4 Holding e che a fine gennaio ha presentato un’offerta d’acquisto per rastrellarne il 100%.
Il 22 febbraio 2017 la Provincia di Vicenza ha pubblicato sul suo sito web il bando per la vendita delle sue quote azionarie, e anche per conto di Camera di Commercio di Milano, la Città Metropolitana di Venezia, il Comune di Vicenza, Parcam Srl di Milano, le Province di Verona e di Brescia. Il totale è pari a 313.250 azioni, l’equivalente del 16,8876% del capitale sociale di A4 Holding.
Vendita quote A4: incasso previsto 118 milioni
Il prezzo stabilito come base d’asta è stato fissato a 377,39 euro ad azione. Cioè il 10% in meno di quanto richiesto all’ultima asta pubblica (andata deserta), per un totale di 118 milioni 217mila 417,50 euro. E circa il 25% in più rispetto all’offerta iniziale di Abertis, che aveva proposto 300 euro ad azione. Proposta che è ancora valida fino alla fine di aprile 2017.
La vendita è in blocco, per l’intero lotto. Non sono possibili offerte di quote parte, come non sono possibili offerte al ribasso rispetto alla base d’asta: si aggiudicherà l’intero pacchetto azionario chi offrirà il prezzo più elevato. Le offerte devono arrivare entro le ore 12 del 27 marzo 2017 all’Ufficio Protocollo della Provincia di Vicenza.
La Provincia di Vicenza è l’ente con il maggior numero di azioni: 137.956, pari al 7,43% del capitale sociale, per un introito messo a bando di poco più di 52milioni di euro. Per il presidente della Provincia Achille Variati «si deve trattare di una vendita, non di una svendita, per questo non sono ammesse offerte al ribasso». Il ricavato dalla vendita delle azioni andrà investito sul territorio vicentino «con un progetto – afferma Variati – condiviso dai sindaci».
Apindustria preoccupata per l’A4 “spagnola”
Apindustria Confimi Vicenza si dichiara preoccupata per il passaggio della totalità delle quote di A4 Holding in mano spagnola. «Il timore, peraltro confermato dalle dichiarazioni seguite alla recente acquisizione delle quote da Gavio e Mantovani – spiega il presidente dell’associazione Flavio Lorenzin – è che la gestione di A4 e A31 diventi puramente orientata al profitto per gli azionisti, tralasciando gli interessi del territorio. Ci sono in particolare opere pubbliche di importanza strategica, in parte già finanziate, che potrebbero venire rimesse in discussione, anche se va dato atto ad Achille Variati di essersi mosso per chiedere, in caso di cessione, adeguate garanzie sul rispetto del piano di interventi».
«Non si possono biasimare gli amministratori perché cercano di fare cassa in una situazione di enorme difficoltà degli enti territoriali a causa dei vincoli imposti dallo Stato, – continua Lorenzin – tuttavia va detto con forza che non è vendendo, o svendendo, i gioielli di famiglia che gli Enti locali riusciranno a risolvere i propri problemi. Ad ulteriore discolpa va detto che gli Enti si trovano a dover fare i conti con la Legge Madia, che in alcune circostante “obbliga” a dismettere le partecipazioni per non incorrere nelle ire della Corte dei Conti».