Grillo paladino anti-banche con le foto degli altri (poi fa marcia indietro)
Aggiornamento del 7 gennaio 2017: lo staff del blog di Beppe Grillo, dopo una nostra esplicita richiesta, ha aggiunto al post sulle banche popolari la fonte dell’immagine, con link a Venetoeconomia.it (si veda lo screenshot in fondo a questo articolo). Ci rallegriamo per il ravvedimento, e ci auguriamo che diventi la prassi.
«Rimborso totale per gli azionisti di Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza. Questo è ciò che vogliamo ottenere attraverso l’importante iniziativa che abbiamo organizzato. Stiamo ricorrendo alla Corte Europea per tutelare i risparmiatori danneggiati dal dissesto di queste banche, ed evidenziare le omissioni dello Stato italiano in loro difesa». È questo l’attacco del post pubblicato nella home page del blog di Beppe Grillo il 6 gennaio 2017, intitolato «Rimborso totale per gli azionisti delle banche popolari venete» e firmato dall’europarlamentare David Borrelli e dal Movimento 5 Stelle Veneto.
La notizia, però, forse è (anche) un’altra. E si situa qualche centimetro sopra il titolo del post: nella fotografia che lo correda: abbiamo creato noi di Venetoeconomia quel fotomontaggio originale, montando foto da noi scattate (o ricavate dai siti web delle due banche) il 28 giugno 2016, e lo abbiamo pubblicato per la prima volta quello stesso giorno in questo articolo intitolato BpVi-Veneto Banca, sindacato Unisin: “Preoccupati da fusione”. E poi ancora molte altre volte, per esempio qui, qui e qui.
La fotografia è stata presa, “rubata” e caricata sul blog di Beppe Grillo in barba alle norme in materia di diritto d’autore, oltre che alla netiquette, la “buona educazione” che dovrebbe vigere su internet, specie fra onesti cittadini. Nessuno dello staff di http://www.beppegrillo.it né della Casaleggio Associati che lo edita (parlare di redazione sarebbe improprio, dal momento che il blog non risulta essere una testata registrata) ha contattato Venetoeconomia per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione. Né la provenienza della foto è stata segnalata con una riga di credits. Appena abbiamo visto la foto, abbiamo scritto alla Casaleggio Associati chiedendo di rimuovere la fotografia oppure di citare la fonte, magari con un link che rimandasse al nostro sito.
È pur vero che, sul web e con i tempi veloci che il web impone, “scagli la prima pietra” chi non ha mai preso e pubblicato una fotografia anche se protetta da copyright. Ma dire “tutti colpevoli, nessun colpevole” non può bastare. Specie se a razzolare male è chi predica sempre molto bene, come Beppe Grillo. Lo stesso che solo tre giorni fa, il 3 gennaio 2017, lanciava dal suo pulpito online «una giuria popolare per le balle dei media» asserendo che «giornali e Tg sono i primi fabbricatori di notizie false». Questa testata, con i mezzi che ha, ha scritto con costanza negli ultimi due anni sulle banche popolari venete e la loro crisi e cattiva gestione. Notizie false, non ne abbiamo date. Forse da parte del capo politico di uno dei più grandi partiti – e titolare di uno dei più letti siti – italiani, ci vorrebbe un po’ più di umiltà nei confronti di chi lavora nel mondo dell’informazione. Basterebbe citare. E non solo in giudizio.