Asiago Dop, meno produzione e più export nel 2016
L’Asiago Dop presenta il bilancio 2016: meno produzione, più consumi e export. Questa la sintesi dei 12 mesi fatta dal Consorzio tutela formaggio Asiago che ha promosso un controllo delle produzioni del formaggio, ridotte del 3,35% rispetto all’anno precedente. Evitando così nel secondo semestre, spiega il consorzio in una nota, il calo delle quotazioni, in particolare per l’Asiago Stagionato.
Sul mercato interno il formaggio Asiago, secondo i dati Iri-Infoscan, nel periodo gennaio-novembre 2016 ha accresciuto i consumi del +2,3%. Nello stesso periodo l’export è aumentato del +2,7%, con risultati significativi in particolare negli Usa (+11,8%), confermato primo mercato internazionale per la specialità veneto-trentina, e in Australia (+16%), entrambi in aumento per il terzo anno consecutivo. L’Australia si impone per la prima volta come terzo mercato di destinazione delle esportazioni, dopo Usa e Svizzera, superando la Germania, nonostante il +7% di quest’ultima.
Meno quantità e più qualità, questo il senso della produzione ridotta. Alcune tipologie di nicchia sono state promosse, come l’Asiago Prodotto della Montagna, prodotto e trasformato al di sopra dei 600 metri, che ha accresciuto la produzione del 15,60% rispetto al 2015 nelle due tipologie, fresco e stagionato.
Nel 2017 partirà un progetto di promozione triennale condiviso con Speck Alto Adige IGP e Pecorino Romano DOP per un valore di 2,5 milioni di euro, co-finanziato dall’Unione Europea. L’obiettivo è consolidare i mercati di Statu Uniti e Canada. Nei paesi di lingua tedesca e nell’Europa centro-orientale è corso un altro progetto congiunto con i consorzi del Parmigiano-Reggiano e del Gorgonzola per un valore complessivo di 3 milioni di euro.