BpVi: a Iorio indennizzo di 1,5 mln, per Viola 700mila euro l'anno

Fabrizio Viola guadagnerà 700mila euro lordi all’anno come amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza, mentre per Francesco Iorio, dimessosi da quella carica il 4 dicembre, la banca mette in conto 1,5 milioni di euro lordi, ovvero il «costo aziendale del preavviso di 12 mesi» previsto dagli accordi contrattuali, «ossia il costo aziendale della sua remunerazione annua fissa di euro 1,5 mln lordi». Lo rivela la banca in un comunicato diffuso su richiesta della Consob il 13 dicembre 2016.

Il motivo dell’addio di Iorio? «È stato motivato dalla volontà di agevolare il disegno dell’azionista di controllo di procedere all’aggregazione di BpVi con Veneto Banca – spiega la banca –, pur essa come è noto controllata dal Fondo Atlante, sotto la guida di un unico manager, che è stato individuato nel dott. Fabrizio Viola».

BpVi, Iorio rinuncia all’indennità

La prima tranche di pagamento all’ex manager è stata versata alla firma dell’accordo, mentre l’altra metà sarà saldata entro il 29 gennaio 2017. Iorio ha invece rinunciato all’indennità suppletiva di 1 milione di euro prevista dal suo contratto in caso di licenziamento senza giusta causa o di sue dimissioni per giusta causa, a fronte del suo impegno di non concorrenza (la cifra inizialmente era di 1,5 milioni, ma all’ingresso del Fondo Atlante nel luglio 2016 è stata ridotta a 1 milione lordo, e collegata all’impegno di non concorrenza, con la previsione di un suo progressivo decremento, sino al suo totale azzeramento nell’arco di due anni).

A fronte della rinuncia da parte di Iorio all’indennità, la banca ha rinunciato a sua volta a pretendere l’impegno di non concorrenza. Il nuovo accordo è stato negoziato dal presidente Gianni Mion e dal vicepresidente Salvatore Bragantini e ratificato dal cda il 6 dicembre 2016, informando successivamente la vigilanza della Bce.

Il compenso di Viola in BpVi

Il consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Vicenza riunito il 13 dicembre ha approvato il trattamento economico del nuovo ad Fabrizio Viola: un fisso di 700mila euro lordi all’anno, oltre a un emolumento variabile vincolato al raggiungimento di obiettivi da definirsi, «subordinato alle condizioni patrimoniali e reddituali di sostenibilità da parte della Banca, nonché soggetto a tutte le altre prescrizioni normative vigenti in materia di remunerazione variabile dei material risk takers». Il compenso si cumulerà con quello che potrà essere riconosciuto a Viola da Veneto Banca, dove è stato cooptato nel consiglio di amministrazione e come presidente del comitato strategico.

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