Banca Popolare di Vicenza, via libera all'azione di responsabilità

Via libera all’azione di responsabilità verso i vecchi vertici di Banca Popolare di Vicenza. È riuscito al Fondo Atlante oggi, 13 dicembre 2016, quello che nove mesi fa fu bocciato sotto la gestione di Stefano Dolcetta, quando l’assemblea dei soci del 26 marzo clamorosamente bocciò l’ordine del giorno che prevedeva l’azione contro gli ex amministratori.

È stato dopo quasi quattro ore di interventi di soci che hanno espresso tutta la loro rabbia verso ex presidenti, dirigenti e amministratori, che l’assemblea della banca ha approvato con il 99,9% dei voti favorevoli l’avvio di un’azione di responsabilità in versione allargata: su richiesta di Alessandro De Nicola, rappresentante all’assemblea del Fondo Atlante che detiene la quasi totalità del pacchetto azionario, il raggio dell’azione legale non si limiterà al periodo dal gennaio 2013 al maggio 2015, ma varrà anche per i periodi precedenti.

Nelle stesse ore arriva una dichiarazione dell’ex presidente Gianni Zonin che suona come un’autodifesa nei confronti delle azioni che BpVi molto probabilmente avvierà anche e soprattutto nei suoi confronti.

Zonin: «Ho operato con correttezza e onestà»

«Prendo atto di quanto deliberato oggi dall’Assemblea degli Azionisti di Banca Popolare di Vicenza in merito all’azione di responsabilità verso gli ex-vertici, che costituisce la naturale soluzione per l’accertamento delle responsabilità gestionali che hanno inciso sulla utile gestione di BpVi – afferma Zonin –. L’azione da me promossa e notificata il 6 dicembre scorso dinnanzi al Tribunale delle Imprese di Venezia va esattamente nella stessa direzione: avere una sede giudiziaria che possa obiettivamente accertare le cause e le responsabilità della situazione attuale è interesse degli azionisti e della comunità, con l’estensione anche alla gestione successiva alle mie dimissioni, come da molti raccomandato».

L’ex presidente BpVi ha annunciato nei giorni scorsi l’avvio di un’azione legale nei confronti dei vertici attuali della banca, e degli ex Samuele Sorato e Emanuele Giustini. Una mossa in contropiede che mira a difendere il proprio operato ribaltando sui successivi amministratori le accuse: «Ritengo in tutta coscienza – afferma Zonin – di avere operato in tutti questi anni con dedizione, correttezza e onestà nell’interesse della banca e della comunità di cui questa banca è stata per anni motore economico e sociale, con la distribuzione ai soci per 17 anni consecutivi sotto la mia Presidenza di consistenti utili conseguenti alla gestione profittevole».

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