Veneto Nanotech, il tribunale approva il concordato preventivo
Il tribunale di Padova ha omologato il concordato preventivo per Veneto Nanotech, con un decreto del 21 novembre 2016. Nuovo passaggio per la società di ricerca partecipata della Regione Veneto che è stata messa in liquidazione nel maggio 2015 dopo un fallito aumento di capitale.
Il liquidatore unico Gabriele Vencato, assistito dall’avvocato Marco Greggio, advisor legale, e da Gianluca Vidal, advisor per gli aspetti economici e finanziari, aveva presentato ai creditori la proposta di concordato il 13 luglio 2016. Trascorsi i 20 giorni di legge, il 4 agosto la votazione si è conclusa con un esito positivo per il concordato, proposta approvata dal 98,08% dei creditori ammessi al voto.
Veneto Nanotech, i laboratori saranno ceduti a Ecamricert
Il tribunale ora ha nominato liquidatore giudiziale Gaetano Terrin, con studio a Padova, che dovrà portare a termine le misure previste dal concordato, ovvero la cessione di tutti i beni della società. Veneto Nanotech venderà i due rami d’azienda Lann (a Padova) e Ecsin (a Rovigo), con la previsione di proseguire i progetti dei tre contratti di lavoro ancora in essere, in quanto nel frattempo gli altri dipendenti (erano circa 50 in totale fra a termine e a tempo indeterminato) si sono licenziati. I due laboratori sono stati affittati dal novembre 2015 alla società Ecamricert Srl di Monte di Malo (Vicenza) che nel frattempo ha assunto 4 ex dipendenti di Veneto Nanotech.
«Per quanto riguarda la complessa vicenda che ha riguardato la società Veneto Nanotech, siamo giunti finalmente ad un punto di svolta – è il commento del vicepresidente della giunta veneta Gianluca Forcolin –. È stata infatti garantita, sotto tutti i punti di vista, non solo la continuazione dell’attività e dei relativi progetti, ma anche l’occupazione, anche se solo in parte, e il miglior soddisfacimento dei creditori».