Safilo si sdoppia, una nuova società per gli stabilimenti italiani
Il consiglio di amministrazione del Gruppo Safilo ha approvato il 9 novembre 2016 una riorganizzazione societaria che prevede la creazione della nuova Safilo Industrial srl che sarà «interamente controllata da Safilo S.p.A.» e «sarà la “Manufacturing Company” italiana e comprenderà gli stabilimenti italiani di Santa Maria di Sala, Longarone e Martignacco, con i relativi dipendenti. Safilo Industrial opererà quindi nell’ambito del più ampio footprint industriale del Gruppo, accanto agli altri stabilimenti in Slovenia, Cina e Stati Uniti» si legge in una nota diramata in serata.
Safilo Industrial si affiancherà alle altre due “business unit” del gruppo: Safilo Group S.p.A. che agirà da “Holding Company” e comprenderà funzioni corporate a servizio di tutto il gruppo, e Safilo S.p.A. che conferma il suo ruolo di “Strategic Company” per la gestione dei marchi, di design e creazione prodotto, sourcing, controllo qualità, sales operations & delivery e logistica.
Il cda ha poi approvato i dati del terzo trimestre 2016. Nei primi nove mesi del 2016, l’utile lordo industriale ha raggiunto 564,0 milioni di euro, in calo del 2,3% rispetto ai 577,4 milioni di euro nello stesso periodo del 2015, mentre il margine lordo industriale è rimasto sostanzialmente in linea, al 60,1% delle vendite rispetto al 60,2% nei primi nove mesi del 2015.
A fine settembre l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 111,5 milioni di euro, in crescita del 8,5% rispetto ai 102,8 milioni di euro di fine giugno 2016 e del 14,8% rispetto a fine settembre 2015 (- 12.3% rispetto a settembre 2015, rettificato per la prima delle tre rate da 30 milioni di euro corrisposta a gennaio 2015 da Kering).
Le vendite nette totali sono state pari a 288,0 milioni di euro, in crescita dell’1,1% a cambi correnti e dell’1,7% a cambi costanti. Nel trimestre, le vendite del portafoglio dei marchi in continuità sono cresciute del 3,0% a cambi costanti (+4,3% escl. Retail).
Nei primi nove mesi dell’anno, le vendite realizzate dal portafoglio dei marchi in continuità sono aumentate del 4,7% a cambi costanti (+ 6,1% escluso Retail). In conseguenza dell’impatto negativo dei marchi che non fanno/non faranno più parte del portafoglio del gruppo, le vendite nette totali nei nove mesi sono scese del 2,2% a cambi correnti e dell’1,0% a cambi costanti, attestandosi a 939,1 milioni di euro.