Frenano le assunzioni in Veneto. Pil, stime al ribasso nel secondo trimestre
Nel secondo trimestre del 2016 le stime del Pil del Veneto sono state ritoccate al ribasso, secondo le stime di Prometeia, che sono in linea con la “limatura” nelle previsioni Istat. La crescita del prodotto interno lordo regionale 2016, che era prevista in aprile a +1,2%, ora è abbassata a +0,9%.
Un dato che si accompagna alla frenata nelle nuove assunzioni a tempo indeterminato, che nei primi sei mesi dell’anno sono calate di un -8,6% rispetto al “giro di boa” del 2015, anno in cui si è registrato un picco di nuovi contratti grazie agli incentivi introdotti con il Jobs Act (decontribuzione totale). I dati dell’economia veneta sono riassunti nella “Bussola” di settembre dell’agenzia regionale Veneto Lavoro.
Assunzioni, saldo negativo nel secondo trimestre 2016
Nel secondo trimestre 2016, il saldo fra nuove assunzioni e cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato in Veneto risulta negativo: 4.800 contratti in meno. Infatti le 20.600 assunzioni e le 8.600 trasformazioni di contratti a tempo determinato in tempo indeterminato sono state controbilanciate da 34mila cessazioni.
A livello territoriale, le contrazioni maggiori si osservano a Padova (-14,1%), Rovigo (-12,8%) e Treviso (-11%), mentre il saldo occupazionale più positivo, fortemente influenzato dalle dinamiche stagionali del settore turistico, si è registrato nella provincia di Venezia (+21.400).
Rispetto al giugno 2015 la crescita dei posti di lavoro risulta di 28.200 posizioni, un risultato, pur leggermente al di sotto di quello rilevato nel trimestre precedente (+38.100), che continua la tendenza al recupero delle posizioni lavorative perse nel periodo della crisi.