Fallimenti, la sinergia fra notai professionisti è una risposta
A Padova un convegno per discutere del boom di fallimenti – cresciuti del 59,9% negli ultimi sette anni in Italia, e il Veneto non fa eccezione ritagliandosi una fetta dell’8,7% del totale – e di strategie per gestire le crisi d’impresa. A organizzarlo, il 12 settembre 2016, SuperPartes e Notai Padovani Associati: una platea di 160 professionisti ha partecipato all’incontro formativo, provenienti da tutta la provincia padovana. La risposta che arriva dal mondo delle professioni è una: maggiori sinergie fra professioni e competenze diverse, superando i vecchi steccati.
«Le difficoltà incontrate negli ultimi anni dalle imprese, di cui siamo stati addolorati e costanti testimoni con la nostra attività, ci hanno portato ad una profonda riflessione sulle risorse attivabili e sui percorsi praticabili per garantire efficienza, legalità e velocità in una fase estremamente delicata come quella di una crisi aziendale – spiega il notaio Luca Sioni, presidente di SuperPartes e vice presidente di FederNotai Triveneto – In questo contesto le collaborazioni tra professionisti e consulenti rappresentano una risorsa preziosa per il territorio. Ed è per questo che abbiamo deciso di promuovere un momento di confronto congiunto sul tema, con la partecipazione attiva di vari rappresentanti di ordini e categorie professionali».
Il convegno ha attestato il superamento di approccio generalista nello svolgimento della attività a supporto delle imprese in cui la condivisione di esperienze professionali guida la ricerca di una formula che favorisca da una lato la specializzazione su alcuni aspetti della riforma e dall’altro le sinergie nello svolgimento della attività più pertinenti ad ogni categoria.
Infatti la crisi ha portato a una serie di riforme della legislazione sul fallimento. Ultimo intervento in ordine di tempo è stato il Decreto Legge 83/2015, la cosiddetta “mini- riforma” fallimentare, che ha introdotto importanti novità nella disciplina dei piani di risanamento finanziario, degli accordi di ristrutturazione dei debiti e dei concordati preventivi innescando così una profonda evoluzione nelle professioni giuridiche, contabili e tecniche coinvolte nella gestione dei processi di fallimento. Una condizione del tutto nuova per notai, commercialisti, avvocati ma anche geometri, architetti,ingegneri e periti la cui collaborazione diventa ora strategica per una gestione virtuosa del patrimonio imprenditoriale.
L’evento ha dato conto di come, a Padova e più in generale nel Nordest, si stiano sviluppando in questo senso pratiche virtuose nate dalla prassi e caratterizzate dalla volontà di superare i rigidi steccati imposti da una visione ormai superata delle professioni, come dimostrato dalle esperienze pionieristiche di Notai Padovani Associati e Associazione SuperPartes, tra i primi a sviluppare questo modello a livello nazionale.
«L’obiettivo fin da subito è stato di sviluppare, attraverso una consapevolezza congiunta, collaborazioni inter-professionali in vari ambiti compreso quello legato ai trasferimenti di proprietà dei beni aziendali nel momento di crisi della stessa così da rispondere alle esigenze del mercato e soprattutto del tessuto economico del territorio», chiarisce il notaio Laura Mazzari, co-fondatrice di NPA e SuperPartes.
«Siamo convinti che in tempo di difficoltà economica, le sinergie tra competenze diverse possano diventare una risorsa. Nella nostra esperienza bresciana è stato così: l’incrocio, cercato, tra professionalità diverse ha consentito di esprimere un maggiore potenziale nella gestione delle procedure fallimentari per realizzare la soddisfazione dei creditori nel minor tempo e con minori oneri a carico della massa» conferma Paolo Cherubini, notaio di Brescia e cofondatore di SuperPartes.
«Dopo il 2010 le vendite coattive, sia per esecuzione ordinaria che per procedura concorsuale, sono diventate assai frequenti. Ottimizzare prassi e proposte condivise tra professionisti dalle competenze diverse è diventato un terreno fertile di incontro non solo per noi geometri ma anche per chi subisce il fallimento» ribadisce Matteo Negri, CTU del Tribunale di Brescia.
«In particolare l’approccio alle vendite è diventato interdisciplinare e richiede una costante osmosi tra professioni diverse – racconta Giovanni Peli, commercialista lombardo – I dottori commercialisti, ormai motori delle procedure concorsuali, hanno assoluto bisogno sia del notaio per gli aspetti di legalità, sia dell’avvocato per quanto riguarda la tutela giudiziaria anche e soprattutto al fine di evitare che le proprietà vengano svilite sul mercato oppure diventino preda di speculatori».