In Veneto i prestiti fra privati valgono 920mila euro

Si chiama “social lending” o anche “peer to peer lending” la nuova forma dei prestiti fra privati, dove le persone si prestano denaro attraverso siti web, senza passare per banche o finanziarie. La sharing economy applicata al credito, che si fa strada nel momento di crisi più difficile del sistema bancario veneto.

In Italia le due piattaforme principali dove si svolge questo fenomeno sono Prestiamoci e Smartika. Proprio quest’ultima ha realizzato un’indagine secondo cui in tutto il Paese questo mercato ammonta a 26 milioni di euro, con uno sviluppo maggiore in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte. In Veneto le somme di denaro prestate ammontano a 920mila euro mentre quelle richieste arrivano a 871mila euro.

Nella regione, a concedere prestiti sono soprattutto uomini: rappresentano il 90% degli operatori, leggermente meno del 91% della media nazionale. Otto volte su dieci hanno tra 26 e 55 anni e poco meno di due volte su dieci oltre 56 anni. Le cifre prestate oscillano tra mille e 5mila euro nel 46% dei casi, e tra cento e mille euro (nel 32% delle transazioni) mentre le erogazioni superiori a 5mila euro sono il 21%.

Ecco invece l’identikit di chi richiede un prestito sulla piattaforma Smartika: sono il 73% delle volte uomini, di età media compresa, nel 92% dei casi, tra 26 e 55 anni. Poche le richieste di denaro da parte di over 56 anni (7% del totale) e ancora meno da under 25 (2%). Sei volte su dieci (58%) si richiedono cifre di denaro da mille a 5mila euro, meno di tre su dieci (27%) da 5 a 10mila euro e poco più di una su dieci (16%, una delle cifre più alte in Italia) oltre i 10mila euro.

Social lending: prestiti fra privati per acquistare beni

I prestiti fra privati coprono soprattutto una fetta di mercato del credito al consumo. Ci si affida al social lending se di deve acquistare l’automobile (12% del totale) o consolidare vecchi debiti (11%), comprare mobili nel 10% dei casi. In Veneto ci si indebita anche per acquistare motociclette (8%), effettuare riparazioni e ristrutturare casa (7% ciascuno), spese mediche, viaggi e vacanze (6% ciascuno).

Il mercato del social lending è ancora agli albori nel Belpaese: in Europa i prestiti “social” ammontano a 8,4 miliardi di euro con il Regno Unito che rappresenta oltre l’80%. «Il mercato del social lending italiano – dice Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika – sebbene in espansione, rappresenta, con i suoi 26 milioni di euro, una quota modesta in Europa, dove i prestiti ammontano a 8,4 miliardi di euro con il Regno Unito che rappresenta oltre l’80%. Il social lending è un canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati, facendo a meno di banche e società finanziarie».

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