Terremoto, si aggrava il bilancio: 247 morti. Dal Veneto partiti centinaia di volontari

Un altro brusco risveglio. Il giorno dopo il terremoto che ha sconvolto il centro Italia sale la conta dei morti: almeno 247. E rimangono ancora molti dispersi, oltre a centinaia di feriti. Una triste conta, un numero che continua purtroppo a salire col passare delle ore. Un conteggio reso più difficile dal fatto che molte persone erano in villeggiatura nei paesi colpiti, Amatrice, Accumuli, Arquata e dintorni. Quindi dei piccoli paesini che di solito contano poche centinaia di residenti erano in realtà molto più abitati di quanto si pensava inizialmente.

Tutta Italia si è stretta attorno alle zone colpite. Anche il Veneto: centinaia di volontari della Protezione Civile sono già partiti o sono in procinto di farlo, non appena sarà dato loro un compito. Centodieci solo dalla Protezione Civile di Padova, ma tutte le province sono ampiamente coinvolte nel piano di solidarietà. La Protezione Civile Regionale del Veneto, attivata dal presidente Luca Zaia e coordinata dall’assessore Gianpaolo Bottacin per contribuire agli aiuti per il sisma che ha colpito l’Italia centrale, continua a mantenersi in contatto con la sala operativa del Dipartimento Nazionale per rispondere alle richieste d’intervento che vengono formulate sulla base di uno stretto e vincolante coordinamento nazionale.
“Altre sette unità cinofile, oltre alle due partite stamattina – informa Bottacin – sono state inviate poco fa nelle zone colpite, dove continuano a operare anche i sanitari e l’elicottero del Suem 118 della Regione Veneto basato a Rieti. La colonna mobile regionale con tutto il necessario per assistere una comunità di 250 persone è pronta a partire, e lo farà appena il Dipartimento Nazionale ci darà le indicazioni operative, esattamente come quella dell’Associzione Alpini, anch’essa pronta a partire. Due tecnici delle Province (uno di Belluno e uno di Verona) sono invece già partiti perché richiesti di coadiuvare le centrali operative del Lazio e delle Marche e siamo pronti a inviare anche unità dotate di geofoni per la ricerca di persone”.

Non solo scavare fra le macerie: fra i volontari sono partiti anche molti psicologi. Avranno il delicato compito di assistere chi ha perso parenti (anche moltissimi bambini fra le vittime) oppure ha perso tutto quello che aveva, la casa. Fra l’altro proprio la sede dell’Esercito di Padova farà da coordinamento per l’azione dei militari nella zona del sisma. Confartigianato Veneto si è già detta disponibile a mettere a disposizione dei fondi. E come fatto già per il terremoto de L’Aquila, Federalberghi Veneto ha già dato la propria disponibilità per ospitare gli sfollati. Tiberio Businaro, sindaco di Carceri, ha proposto di utilizzare per ospitare gli sfollati gli ex ospedali di Monselice ed Este. Come il resto d’Italia, il Veneto fa sentire forte la propria presenza in una delle peggiori tragedie naturali della storia d’Italia. E a quanto pare, ce ne sarà bisogno.

Mentre continua l’impegno sui luoghi del disastro da parte della Protezione Civile del Veneto e dei sanitari, il Presidente Luca Zaia, in accordo con l’Assessore alla Protezione Civile Giampaolo Bottacin, ha fatto attivare un conto corrente bancario presso il tesoriere della Regione, Unicredit, dove raccogliere i contributi di chiunque volesse dare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia.

Il conto è già operativo con le seguenti specifiche: Banca Unicredit

IBAN: IT33L0200802017000104429532
CAUSALE: Emergenza sisma centro Italia

“Mentre si lavora sull’emergenza – dice Zaia – è necessario già pensare al futuro e alla ricostruzione. Con questo conto corrente vogliamo agevolare i tantissimi veneti che, nei modi più svariati, hanno già espresso, con la tradizionale generosità, il desiderio di dare un aiuto ai terremotati”.

 

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