Lavoratori stagionali, Confturismo: "Sono a rischio povertà"
Indennità di disoccupazione per i lavoratori stagionali e meno tasse per chi applica contratti stabili. Sono le ricette di Confturismo Veneto in vista dell’imminente inizio dell’attività per molti lavoratori stagionali, per scongiurare perdite occupazionali e quello che viene definito “rischio povertà”. Il settore è al centro di un processo di voucherizzazione sempre più forte: in un anno il ricorso ai voucher, i buoni lavoro da 10 euro, è aumentato del 47%, uno dei motivi che hanno portato il 6 maggio a uno sciopero regionale del settore.
«Se le imprese del turismo sono, come sono, il motore dell’economia veneta, devono poter contare su condizioni adeguate a garantire l’occupazione e a creare nuovi posti di lavoro, non a creare nuove sacche di povertà ed esclusione sociale». Così l’associazione degli imprenditori del settore turistico dice di no alla penalizzazione dei lavoratori stagionali e sì al mantenimento del sostegno al reddito e lo fa appoggiando le istanze di Federalberghi e Faita Federcamping nazionali espresse in un avviso comune sottoscritto con i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Meno tasse per chi applica contratti stabili ai lavoratori stagionali
«Nella sua attuale formulazione, l’indennità di disoccupazione comporta una drastica riduzione della copertura assicurativa per i lavoratori stagionali – spiega il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli. – In una situazione di emergenza occupazionale, non possiamo permetterci di mettere a rischio posti di lavoro di un settore centrale come quello del turismo. Chiediamo che venga mantenuto un sostegno al reddito certo con le relative condizioni contributive, la cui decurtazione comporterebbe, per i lavoratori stagionali, un tangibile rischio di povertà ed esclusione sociale».
In pratica, con l’Avviso comune si chiede al parlamento e al governo che l’assegno di disoccupazione previsto dal Jobs Act non sia inferiore a quello previsto dalla normativa previgente, che per le altre soluzioni di tutela transitoria vengano utilizzati criteri più adeguati e inclusivi. Sul fronte tasse, la ricetta Confturismo prevede che la deduzione Irap prevista dalle attuali norme con riferimento ai contratti di lavoro stagionali venga innalzata rispetto a quanto attualmente previsto (70%) e che sia riconosciuta solo alle imprese che applicano i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative, e poi che l’esenzione dal versamento del contributo addizionale dell’1,4% prevista dall’articolo 2, comma 29, della legge n. 92 del 2012 sia prorogata al 31 dicembre 2017.