Antennatre, Panto presenta istanza di concordato preventivo

 

Colpo di scena nella complicata crisi di Antennatre, la tv locale di San Biagio di Callalta di proprietà della famiglia Panto. Thomas Panto, amministratore unico della società Antennatre Nordest, ha annunciato che presenterà istanza di concordato preventivo, e fa infuriare i sindacati. La mossa di Panto arriva pochi giorni prima drima di rendere effettivo l’affitto di ramo d’azienda con lo scorporo della redazione giornalistica alla società Eu Regional Media srl di Roberto Paladin, come da accordo del 10 maggio 2016.

In ballo ci sono 56 posti di lavoro, i dipendenti dell’emittente. Ma per Panto serve l’adesione «di tutto il personale, cosa non verificatasi entro il termine odierno», di qui la decisione di presentare la domanda di ristrutturazione aziendale, che «impone una accelerazione della chiusura degli accordi con il personale», perché il 15 giugno sarebbe la data ultima posta da Eu Regional Media per far partire l’operazione.

Durissima la replica dei sindacati, affidata a una nota unitaria di cdr e rsu di Antennatre, Sindacato giornalisti del Veneto e Slc Cgil Treviso: «Apprendiamo con sgomento dal comunicato Ansa delle 16.41 che l’amministratore unico di Antennatre Nordest ha annunciato che presenterà istanza di concordato preventivo – scrivono i sindacati –. Tale procedura, che rischia di far saltare qualsiasi ipotesi di prosecuzione dell’attività aziendale con conseguente perdita di 56 posti di lavoro, è assolutamente inaccettabile. Rileviamo che alla fine di una estenuante, difficile e dolorosa trattativa, Thomas Panto, con un gesto unilaterale ha deciso di far precipitare la situazione tentando di accollare ai lavoratori la responsabilità del presunto fallimento dell’operazione di affitto di ramo d’azienda».

«All’amministratore unico – si conclude la nota dei rappresentanti dei lavoratori e dei sindacati – ricordiamo che l’accordo per dare esecuzione all’affitto del ramo d’azienda prevede il pagamento della tredicesima mensilità di dicembre 2015 non ancora corrisposta ai dipendenti come tutte le altre mensilità del 2016».

 

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