Veneto, imprenditori cinesi +40%. Martedì convegno a Padova

Veneto? Una terra sempre più dagli occhi a mandorla. Quanto meno a livello imprenditoriale: a dirlo sono i dati di Infocamere, elaborati dal Centro Sintesi: tra il 2009 e il 2014, gli imprenditori veneti sono calati del 7%, quelli stranieri aumentati del 14% e gli imprenditori cinesi sono schizzati a +40% (contro una media nazionale, comunque elevata, del 36%). A questi dati si aggiunge l’analisi di Antonio Selvatici, autore del libro “Il sistema Prato – Il distretto industriale illegale dei cinesi e degli italiani” (Pendragon edizioni).

Imprenditori cinesi in Veneto, un convegno martedì 5 aprile a Padova

Il prossimo obiettivo è il porto di Venezia. Lo sostiene lo stesso Selvatici, che illustrerà il «come» e il «dove» di questa espansione nel corso del convegno in programma martedì 5 aprile alle 10,45 a Padova – nella sede della Camera di Commercio, in piazza Insurrezione. Relatori, il Senatore Giovanni Endrizzi, membro della Commissione Affari Istituzionali del Senato, il Comandante della Guardia di Finanza della provincia di Padova Colonnello Gavino Putzu, il presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio, il presidente pro tempore del Tavolo Veneto della Moda Giuliano Secco e il presidente regionale della Federazione Moda Italia di Confcommercio Veneto Giannino Gabriel. Quest’ultimo, da molti anni, assieme ai colleghi della Federazione nazionale, è impegnato nella battaglia per la legalità in difesa del Made in Italy e delle specificità del nostro territorio anche in ambito commerciale, con particolare riferimento al settore dell’abbigliamento.

Padova, una scelta non casuale: il boom degli imprenditori cinesi

“Il convegno non a caso si svolge a Padova – dichiara Gabriel – In questa città sono ben note le battaglie di Confcommercio per far luce sulle attività degli ‘ingoss’ cinesi, battaglie che, grazie all’azione congiunta delle Forze dell’Ordine, hanno scoperchiato un vaso di Pandora fatto, in più di una circostanza, di attività operanti in dispregio della legge e rivelato una forte penetrazione del commercio cinese in un’area un tempo regno del Made in Italy. L’espansione in ogni provincia, ora, è sotto gli occhi di tutti. L’elemento su cui far leva è il rispetto dell’etichetta, che è sostanza, ci parla del prodotto dalle origini alla distribuzione. In molti di questi ‘ingross’, testato personalmente, le etichette dei capi d’abbigliamento sono farlocche”.

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