Veneto Banca, accordo coi sindacati: 100 esuberi e solidarietà
Veneto Banca: cento esuberi gestiti con prepensionamenti e ricorso a fondo esuberi, solidarietà per 103mila giornate lavorative nell’arco dei prossimi tre anni, pari a 22 per ogni dipendente. Un accordo – siglato il 23 aprile 2016 fra la dirigenza della ex popolare di Montebelluna e i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – che per i sindacati è un risultato «sensibilmente ridotto rispetto alle 140mila giornate richieste inizialmente dall’azienda». Le giornate non lavorate però non saranno retribuite: le giacenze del fondo di solidarietà «al momento, non sono sufficienti a soddisfare un così elevato numero di giornate» e «indicativamente sarà possibile farvi nuovamente ricorso nel 2017», come dettagliano i sindacati.
L’accordo, fa sapere Veneto Banca, «oltre a consentire l’immediata attuazione della riorganizzazione prevista dal piano industriale, gestisce con il minor impatto sociale possibile gli esuberi, favorisce il ricambio generazionale e delinea una forte e costruttiva sintonia tra la banca e le parti sociali». Per le sigle sindacati permetterà di «gestire le ricadute sui lavoratori per le imminenti chiusure di ulteriori 30 filiali (oltre alle 30 che chiuderanno entro il primo trimestre del 2017), per la messa a regime del modello Hub&Spoke, per la definizione delle nuove direzioni territoriali e il potenziamento di alcune strutture di direzione centrale, in particolare nell’area controlli, evitando soluzioni estreme per la gestione degli esuberi».
Veneto Banca: prepensionamenti e solidarietà
«Prioritariamente, cesseranno il proprio rapporto di lavoro coloro che abbiano già maturato il diritto alla pensione o che lo matureranno entro il 31/12/2017. Per questi ultimi chi lo farà volontariamente, presentando domanda entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, avrà diritto a percepire un indennizzo pari al 25% della RAL» informano i sindacati.
«Così come stabilito nei precedenti accordi – proseguono – chi non dovesse formulare la domanda predetta come primo effetto non avrà più diritto a percepire il contributo aziendale a favore della proprio posizione previdenziale dal giorno successivo alla maturazione del diritto alla pensione. Entro il 30/4/2017, potranno invece richiedere di accedere alle prestazioni del fondo di solidarietà, con una permanenza massima di 36 mesi, coloro che matureranno il diritto all’erogazione della pensione dall’1/1/2018 al 31/12/2020. Coloro che avranno accesso al fondo di solidarietà, avranno diritto a beneficiare dell’assistenza sanitaria e delle condizioni bancarie riservate ai dipendenti previste tempo per tempo presso le aziende di provenienza fino al 31/12 dell’anno in cui matureranno il diritto alla pensione».
L’intesa prevede inoltre «un maggiore ricorso agli esodi anticipati e al part time nonché la stabilizzazione di alcuni contratti di apprendistato e contratti a tempo determinato e la proroga del contratto integrativo aziendale al 31/12/2017» afferma Veneto Banca. Misure che nel complesso «permetteranno un notevole risparmio di costi in linea con gli obiettivi di piano industriale».