Fondazione Cassamarca, 59mila euro di disavanzo nel 2015
Fondazione Cassamarca, approvato il bilancio 2015: l’anno si chiude con un disavanzo di 59mila euro, derivante da una «leggera contrazione delle entrate finanziarie, che si attestano ad euro 8.416.993, da un’ulteriore riduzione dei costi, che si attestano ad euro 4.513.158, e dall’adeguamento alle direttive ACRI in tema di ammortamenti e di contabilizzazione del risultato delle società strumentali che svolgono attività istituzionali». I numeri sono stati diramati dal consiglio di indirizzo e programmazione della fondazione con sede a Treviso, che il 28 aprile 2016 ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2015, predisposto il 20 aprile dal consiglio di attuazione e amministrazione.
Sul fronte delle spese, Cassamarca ha registrato uscite per 6,6 milioni di euro di cui 3 milioni 67mila euro sono da riferire interamente all’attività della società straumentale Teatri e Umanesimo Latino, che gestisce il Teatro Comunale di Treviso.
Spending review in Cassamarca
La Fondazione Cassamarca ha attuato una politica di spending review sia sulla capogruppo che sulle società strumentali: il taglio è stato dell’8% circa nel 2015, abbassando i costi di funzionamento della struttura. Con un taglio che, negli ultimi cinque anni, si è attestato al 50% dei costi di funzionamento, di fatto dimezzati. Limati i compensi ai vertici della fondazione con un taglio del 36% nell’ultimo quinquennio. A partire dal secondo semestre 2015 si registra, inoltre, la minore incidenza degli oneri finanziari, a seguito della rinegoziazione del debito con Unicredit, che è destinata a produrre ulteriori benefici nell’esercizio in corso.
«I dati del 2015 – commenta il presidente della Fondazione Cassamarca Dino De Poli – continuano ad essere positivi e confermano che è incessante la nostra azione per l’ulteriore riduzione dei costi e per lo sviluppo delle iniziative necessarie per continuare la crescita».
Nel 2015, la Fondazione ha avviato inoltre le procedure di revisione dello statuto e dei regolamenti per le nomine, per le attività istituzionali e per la gestione del patrimonio finanziario, come previsto dall’applicazione del protocollo MEF-ACRI.