BpVi, Confconsumatori lancia lo "sciopero dei risparmiatori"
«Da oggi chiediamo a tutti i cittadini di iniziare uno sciopero dell’acquisto di nuovi prodotti finanziari: i piccoli risparmiatori non sono il parco buoi della finanza». Parola di Mara Colla, presidente di Confconsumatori, che da Venezia lancia lo “sciopero” di protesta dopo l’assemblea della Banca Popolare di Vicenza che il 5 marzo ha approvato la nuova Spa, l’aumento di capitale e lo sbarco in Borsa.
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«Se la logica è mantenere l’attuale mercato finanziario, dove il piccolo risparmiatore perde sempre – prosegue la presidente di Confconsumatori – allora è giunto il momento che le associazioni dei consumatori chiedano con forza ai cittadini di smettere di comprare qualsiasi prodotto finanziario, sino a quando non sarà emanata legge che tuteli davvero il risparmio».
Rinegoziare il debito e legge popolare
Mara Colla propone una rinegoziazione del debito per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, per evitare i contenziosi con i clienti e soci delle ormai ex banche popolari. «Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca devono rinegoziare il loro debito con gli azionisti ingannati – afferma la presidente di Confconsumatori – Uno strumento possibile è che emettano e cedano gratuitamente agli azionisti ingannati, obbligazioni a 20 anni, pari all’importo della sorte capitale perduta, con interessi pari al tasso legale». Inoltre l’associazione annuncia il prossimo lancio di una campagna nazionale di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che sancisca “pene efficaci” per i dirigenti e i controllori del sistema bancario, “semaforo del rischio” con prospetti informativi chiari e leggibili per tutti, con una scala del rischio da 1 a 10 e tre colori dal verde al rosso, “educazione finanziaria” diffusa, “controllo del Mef” con la Banca d’Italia che ritorni interamente sotto il controllo del ministero del Tesoro.
Cause civili e penali
L’avvocato Antonio Pinto, legale di Confconsumatori, ha annunciato l’intenzione di intentare cause civili contro Banca Popolare di Vicenza per conto di piccoli soci. L’associazione annuncia poi che «presenterà un esposto dettagliato sulle condotte, che si sono conosciute grazie alle varie denunce che stanno giungendo all’Associazione dai tanti risparmiatori. Consigliamo ai singoli azionisti di proporre un esposto penale per chiedere l’accertamento di eventuali reati e la conseguente punizione dei vari soggetti responsabili di tali eventi truffaldini (ad esempio per truffa e per la falsificazione dei dati di bilancio). Se il processo penale dovesse prender corpo, ci si potrà costituire parte civile per chiedere il risarcimento dei danni agli imputati. Gli esposti di tanti azionisti che ritengano di esser stati vittime di condotte scorrette, sono importanti anche per rafforzare e dare ancora più peso all’azione di indagine dei pubblici ministeri di Vicenza, Udine e Prato».