Trasferimenti statali: Veneto terzultimo

Il Veneto è terzultimo fra le regioni italiane per quantità di denaro trasferito dallo Stato. Lo dicono i dati del Ministero dell’Economia e delle finanze che ha pubblicato la tabella della spesa statale regionalizzata, relativa al 2014. Ogni cittadino residente in Veneto ha ricevuto in dote dallo Stato italiano 2.741 euro in un anno, e va peggio solo ad Emilia Romagna (2.681 euro) e Lombardia (2.265 euro). In testa alla classifica ci sono invece la provincia autonoma di Bolzano (8.964 euro trasferiti pro capite nel 2014) e quella di Trento (7.638 euro). Seguono Valle D’Aosta, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia.

(*) Popolazione media – Anno 2014. Fonte: ISTAT

(*) Popolazione media – Anno 2014. Fonte: ISTAT

Dallo Stato il 9% del Pil veneto

Una seconda tabella fornita dal Mef calcola quanto conta la spesa statale in relazione al Prodotto interno lordo delle regioni e province autonome (spesa del 2014 in relazione al Pil 2013). Qui è la Sardegna a primeggiare (27,19%), seguono Calabria (26,82%) e Sicilia (25,95%). Al quarto posto c’è Trento (22,85%) e al quinto Bolzano (22,68%). Il Veneto anche in questo caso è terzultimo, con una quota pari al 9,14% del Pil. Seguono Emilia Romagna (8,27%) e Lombardia (6,28%).

(**) Prodotto interno lordo – Anno 2013. Fonte: ISTAT

(**) Prodotto interno lordo – Anno 2013. Fonte: ISTAT

Come si calcola la regionalizzazione della spesa

La regionalizzazione della spesa statale si basa sulla ripartizione territoriale dei pagamenti del bilancio dello Stato, come risultano dal Rendiconto Generale dello Stato. Su un ammontare complessivo di pagamenti dello Stato pari a 563.115 milioni, è stato possibile ripartire a livello regionale un importo di 258.706 milioni. I dati sono stati ricavati dal sistema informativo NoiPa, del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento dell’Amministrazione Generale, del Personale e dei Servizi del Tesoro.

Foto: “Palazzo Finanze” di Nicholas Gemini – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons

Ti potrebbe interessare