Popolare di Vicenza, Iorio chiede agli azionisti di resistere

È stato un appello alla resistenza, anche «mandando giù un boccone amaro», quello che Francesco Iorio, l’amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza, ha lanciato ieri ai 1.100 azionisti dell’istituto che si sono riuniti al teatro comunale di Vicenza per un’assemblea che precede il consiglio di amministrazione di oggi, che approverà un bilancio 2015 che si annuncia a tinte fosche.

Francesco Iorio

Francesco Iorio

Il bilancio, dice Iorio riportato dal Sole 24 ore, andrà letto «guardando il patrimonio, non il conto economico». Perché i numeri di fine 2015 si annunciano più pesanti di quelli del primo semestre dell’anno che sancirono perdite per 1 miliardo di euro.

«Senza l’aumento di capitale da 1,5 miliardi – ha avvetito Iorio – ad aprile non siamo più qui» e invitando così i soci a investire ancora una volta nell’istituto, che sta avviando la trasformazione in Spa come previsto dalla riforma delle popolari approvata dal governo nel marzo scorso, ha concluso che «davanti a noi ci sono due strade, quella in cui non si crede più nell’istituto, facendosi prendere dalla rabbia, oppure quella, altrettanto dolorosa, in cui, mandando giù un boccone amaro, si parte da una base più asciutta e solida».

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