12 super dirigenti per la sanità veneta

Equilibrio di bilancio, azzeramento delle liste d’attesa, collaborazione con i medici di base per l’attivazione di 300 ambulatori operativi 24 ore 24 su tutto il territorio regionale, umanizzazione delle cure e innovazione tecnologica. Sono questi gli obiettivi comuni che dovranno perseguire, nel corso del proprio mandato, gli 11 direttori generalidella sanità veneta di fresca nomina. Un dg per provincia in tutto il Veneto, ad eccezione di Vicenza e Venezia che ne ottengono due.

Una riorganizzazione che si inquadra nel progetto di legge 23, fortemente voluto dal governatore Zaia, focalizzata sulla riduzione delle Ulss, da 22 a 7 (una per provincia), più le due Aziende ospedaliere di Padova e di Verona e lo Iov (Istituto oncologico veneto), e sulla nascita dell’Azienda Zero che assolverà funzioni di segretaria generale per l’intero sistema sanitario regionale. Il tutto, permetterà un risparmio quantificato in 90 milioni di euro l’anno.

Il primo passo verso il percorso di accorpamento delle aziende sanitarie venete è la designazione di una squadra di 12 dirigenti che vanno a dimezzare i precedenti 24: uno alla guida dell’Istituto oncologico veneto, due delle Aziende ospedaliere universitarie di Padova e Verona – quest’ultima nomina decisa già nel dicembre 2014 con l’insediamento di Francesco Cobello – e i 9 vertici delle 9 Ulss disposte da Zaia, perché se ogni provincia veneta avrà la propria azienda sanitaria, Vicenza e Venezia ne avranno due, in virtù delle peculiarità identitarie dei territori di Bassano e del Veneto Orientale.

Le Ulss che non rientrano del piano delle nuove nomine dirigenziali, ovvero quelle appartenenti alle aree di provincia, vengono commissariate e poste sotto il controllo degli stessi dg appena insediati nei rispettivi capoluoghi. I nuovi superdirigenti, che percepiranno 123 mila euro lordi l’anno (lo stesso ingaggio di prima), sono stati nominati con un contratto di tre anni, prolungabile a cinque dopo una verifica del primo triennio di lavoro. Il commissariamento, invece, avrà inizialmente la durata di un anno, per consentire al Consiglio regionale di terminare la discussione sul tema del riordino territoriale e dell’Azienda Zero. Ma la rivoluzione della sanità veneta parte tra le polemiche dei sindaci dei territori che hanno perso la propria Ulss.

I nuovi vertici della sanità veneta: i nomi

Bassano

Giorgio Roberti

Giorgio Roberti

Giorgio Roberti è stato nominato dg dell’Ulss 3 di Bassano e commissario dell’Ulss 4 di Thiene. Laureato in Scienze politiche, classe 1956, è stato responsabile direzione amministrativa del presidio ospedaliero di Treviso e direttore amministrativo dell’Ulss 9 di Treviso, poi trasferito all’Ulss 7 di Pieve di Soligo. Dal 2013 è stato direttore Generale dell’Ulss 9 di Treviso.

Belluno

Adriano Rasi Caldogno

Adriano Rasi Caldogno

Adriano Rasi Caldogno sarà al timone dell’Ulss 1 di Belluno e commissario dell’Ulss 2 di Feltre, le due azienda sanitarie del bellunese prossime a confluire in un unico ente, valevole per tutta la provincia, che si chiamerà Ulss Dolomiti. Originario di Feltre, dove è nato nel 1955, Rasi Caldogno si è laureato in Giurisprudenza a Ferrara, e ha ricoperto a lungo l’incarico di capo di gabinetto al ministero per i Beni culturali, ruolo dal quale, tre anni fa, si è dimesso per guidare l’Ulss di Feltre.

Padova

Claudio Dario

Claudio Dario

Claudio Dario resta al vertice dell’Ulss 16 di Padova ma sarà anche commissario dell’Ulss 15 di Cittadella e dell’Ulss 17 di Monselice. Nato a Treviso nel 1957 e laureato in Medicina a Padova, nel 2002 è stato direttore sanitario dell’Ulss 16 di Padova. Nel 2003 viene nominato direttore generale dell’Ulss 9 di Treviso, che dirige per due mandati consecutivi e, nel 2012, gli viene affidato lo stesso incarico ad interim anche per l’Ulss 7 di Pieve di Soligo. Nel 2013 viene nominato direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova.

Luciano Flor

Luciano Flor

Luciano Flor è il nuovo dirigente dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Nato a Trento nel 1958, si è laureato in Medicina all’università di Padova nel 1986 e ha conseguito una specializzazione in igiene e medicina preventiva. Dal 1995 al 1999 è stato responsabile del Servizio garanzia di qualità dell’Azienda sanitaria del Trentino. Dal 1999 al 2001 ha lavorato presso l’assessorato alla sanità. Dal 2001 al 2003 è stato direttore sanitario dell’Ulss 20 di Verona, dal 2003 al 2008 è stato direttore dell’Azienda sanitaria universitaria di Verona. Dal febbraio 2008 al settembre 2009 è stato direttore dell’Azienda sanitaria universitaria di Padova.

Patrizia Simionato

Patrizia Simionato

Alla guida dell’Istituto Oncologico Veneto – che ha sede a Padova – è stata nominata Patrizia Simionato. Vicentina, laureata in Scienze Politiche a Padova, ha iniziato la sua attività nella Pubblica Amministrazione nel 1988, prestando servizio negli uffici amministrativi di Aziende Sanitarie del Veneto. Nel 2000 assume l’incarico di Responsabile dell’ufficio formazione e aggiornamento del personale e, dal 2001, di responsabile dell’ufficio relazioni sindacali dell’Ulss 3 di Bassano del Grappa. Nel 2002 diviene dirigente dell’unità operativa complessa risorse umane dell’Ulss 5 Ovest Vicentino e, nel 2008, è nominata direttore del dipartimento risorse umane, finanziarie e per la direzione amministrativa dell’Ulss 4 di Thiene.

Rovigo

Antonio Compostella

Antonio Compostella

Le due aziende sanitarie del Polesine saranno affidate ad Antonio Compostella, che guiderà l’Ulss 18 di Rovigo e ricoprirà il ruolo di commissario per l’Ulss 19 di Adria. Nato a Vicenza nel 1954, è laureato in Medicina a Padova, dal 2006 al 2010 è stato direttore dell’agenzia regionale socio sanitaria del Veneto e, nel 2011, viene nominato direttore generale dell’Ulss 1 di Belluno. Dal 2013 ha ricoperto lo stesso incarico all’Ulss 3 di Bassano del Grappa.

Treviso

Francesco Benazzi

Francesco Benazzi

Francesco Benazzi è il nuovo di Dg dell’Ulss 9 di Treviso e commissario dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo e dell’Ulss 8 di Asolo. Trevigiano, classe 1956, laureato in Medicina a Padova, nel 2003 è stato nominato direttore sanitario dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo e, nel 2005, direttore sanitario dell’Ulss 2 di Feltre. Nel 2008 diventa direttore generale dell’Ulss 15 di Alta Padovana, carica che ricopre per due mandati fino all’incarico odierno.

Veneto Orientale

Carlo Bramezza

Carlo Bramezza

Carlo Bramezza resterà alla guida dell’Ulss 10 di San Donà, confermato per il secondo mandato. Trevigiano, nato nel 1967, è laureato in Giurisprudenza a Bologna e, prima di approdare all’azienda sanitaria veneziana, è stato dirigente di diversi istituti e centri di servizi per anziani. Dal 2013 è anche responsabile del progetto del Ministero della Salute “Mattone Internazionale”.

Venezia

Giuseppe Dal Ben

Giuseppe Dal Ben

A capo dell’Ulss 12 di Venezia viene confermato Giuseppe Dal Ben, che, per tutto il 2016, sarà anche commissario dell’Ulss 13 di Mirano Dolo e dell’Ulss 14 di Chioggia. Dal Ben, nato a Treviso nel 1956, è laureato in Medicina, con specializzazione in Igiene pubblica. Ha iniziato la carriera come responsabile del distretto sociosanitario di Motta di Livenza e, successivamente, di Oderzo. Nel 2003 è approdato alla direzione dei servizi sociali dell’Ulss 9 di Treviso dove è rimasto fino al 2007. Dal 2008 ha diretto l’Ulss 19 di Adria.

Verona

Pietro Girardi

Pietro Girardi

Pietro Girardi è il nuovo direttore generale dell’Ulss 20 di Verona e commissario dell’Ulss 21 di Legnago e dell’Ulss 22 di Bussolengo. Rodigino, classe 1965, si è laureato in Scienze economiche e statistiche a Bologna. Dal 1992 al 1997 ha diretto l’Ulss di Legnago, nel 1997 è stato responsabile del servizio bilancio per l’Azienda ospedaliera di Verona per poi passare all’Ulss di Rovigo, dove è stato vicedirettore amministrativo. Dal 2003 è stato direttore amministrativo dell’Istituto oncologico Iov e, dal 2013, dg dell’Ulss 19 di Adria.

Vicenza

Giovanni Pavesi

Giovanni Pavesi

Il nuovo direttore generale dell’Ulss 6 di Vicenza, e commissario dell’Ulss 5 di Arzignano, è Giovanni Pavesi. Veronese, 48 anni, laureato in Economia e Commercio alla Bocconi, ha diretto l’azienda privata Organizzazione Pavesi F.lli srl e, successivamente, è stato dirigente responsabile logistica e servizio clienti per la società Corporate Express spa. Già Consigliere comunale e Assessore ai servizi sociali del Comune di Verona, dal 2008 ad oggi è stato al vertice dell’Ulss 17 di Monselice.

Le polemiche politiche

Le nomine degli 11 direttori generali da parte del presidente Zaia ha fatto nascere controversie in merito alla disparità di trattamento dei territori provinciali: ad eccezione di Vicenza e Venezia, che contano due direttori generali ciascuna, per le altre cinque provincie venete ne è stato nominato solo uno. Al centro della polemica rimane il salvataggio delle sette Usl dei capoluoghi ma soprattutto quello delle due “in più” di Bassano del Grappa e del Veneto Orientale, quando, secondo il progetto iniziale di Zaia, erano previste sette aziende provinciali, più l’Azienda Zero destinata all’accorpamento dei servizi amministrativi.

«Venezia e Vicenza sono realtà complesse – ha spiegato lo stesso governatore Zaia – il Veneto orientale è staccato dal resto della sanità veneziana e confina con il Friuli, mentre il Bassanese ha identità propria. In più, volevamo smentire ogni timore sulla chiusura dell’Ospedale San Bassiano». «L’unico sdoppiamento che avrebbe avuto senso era quello di Belluno per evidenti ragioni orografiche – ha ribattuto Flavio Tosi, sindaco di Verona – invece è stato concesso a Vicenza e Venezia, il che non solo risponde a logiche elettorali, ma espone anche la Regione al rischio di ricorsi. Questa riforma non serviva: la sanità veneta andava migliorata non rivoluzionata».

E il primo cittadino scaligero non è l’unico, tra gli amministratori dei territori delle Ulss commissariate, a manifestare malcontento. «Queste deroghe smentiscono il principio della struttura provinciale unica, avremmo gradito che tutti venissero trattati nello stesso modo – spiega alla stampa il sindaco di Feltre Paolo Perenzin – invece alcuni si sono ritrovati un direttore a pieno titolo e altri soltanto un commissario: perché?».

Ti potrebbe interessare