Bando cheFare, 5 progetti veneti in lizza

Cinque associazioni venete sono in gara per il bando nazionale cheFare, che mette a disposizione tre premi da 50 mila euro. Oggi si apre la votazione on line per selezionare quali progetti potranno accedere ai finanziamenti. Il bando, alla terza edizione, raccoglie progetti di innovazione culturale caratterizzati da un forte impatto sociale. Su 40 progetti in gara, 5 vengono da associazioni venete.

Tra oltre 700 progetti presentati nei mesi scorsi da associazioni comitati fondazioni e imprese sociali non profit, la giuria ne ha selezionati 40, che da oggi 9 settembre fino al 5 novembre saranno votate dal pubblico sul sito di cheFare. Fra i dieci progetti che risulteranno più votati, la giuria selezionerà i tre più meritevoli che riceveranno 50 mila euro a testa.

I 5 progetti dal Veneto

Per votare basta registrarsi sul sito del bando e selezionare una delle 40 idee in lizza. Di queste, 5 vengono da associazioni del Veneto. Ecco i link e una breve presentazione per ognuna.

Myhomegallery. Nasce a Verona questo portale che mette in contatto artisti e pubblico, organizzando “mostre su misura” a casa dell’artista stesso. Ogni creativo ha una sua pagina dove mostra non solo le sue opere, ma anche la sua casa e il suo studio, e l’amante dell’arte può mettersi in contatto e «condividere con loro esperienze uniche: cenare o dormire nella loro casa, partecipare ad un loro workshop o bere insieme un aperitivo nel loro bar preferito». La fondatrice è Giovanna Mangarotti, 35enne economista e viaggiatrice. Il progetto per cui si chiede il finanziamento mira a rinnovare e migliorare la piattaforma web di Myhomegallery.

Piazza di Brenta. La coop sociale Adelante vuole rigenerare una contrada di Bassano del Grappa oggi in stato di abbandono, Borgo Cornorotto, in pieno centro storico sulle rive del fiume Brenta. Come? Concedendo gli spazi comunali presenti ad attività artigianali e artistiche, rilanciando il commercio. Incentivando la musica dal vivo nelle piazzette del borgo, realizzando un laboratorio di teatro di strada coinvolgendo i giovani e mettendo in scena lo spettacolo in loco, con altri laboratori fotografico, audiovisivo e di urban sketching. Non solo: si pensa di creare un percorso segnalato con cartelli e visite guidate.

I’m Smart. L’associazione Khorakhanè di Abano Terme vuole affiancare i giovani che hanno talento nella musica, nell’arte, nel teatro. «Si va dal tutoraggio – per favorire l’acquisizione delle competenze necessarie alla progettazione culturale, sviluppando al contempo le capacità di lavoro in squadra, team building e problem solving, tramite la pratica volontaria e lo scambio di esperienze – ad azioni di supporto ai proponenti, fino all’incubazione – attraverso la ricerca del finanziamento adeguato, ove necessario, la messa in opera del progetto e la partecipazione allo stesso attraverso una quota di investimento».

Progettoborca. Recuperare e valorizzare l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, un vasto insieme di case immerso in un bosco che fu pensato negli anni ’50 da Enrico Mattei, e realizzato con gli architetti Edoardo Gellner e Carlo Scarpa. Oggi appartiene alla holding Minoter, che attraverso la piattaforma Progettoborca curata da Dolomiti Contemporanee punta a dare nuova vita a questi spazi. L’obiettivo è «operare una valorizzazione culturale dell’eccezionale complesso, attraverso la ridefinizione funzionale delle sue parti inerti e la socializzazione dell’intento culturale rigenerativo».

MemoAtlante. A presentarlo è l’associazione Poveglia, nata dal contributo dei cittadini che si opponevano alla vendita a privati, da parte del Demanio, dell’isola di Poveglia nella laguna di Venezia. Il progetto consiste in un’indagine sulla memoria dell’isola stessa che ne ricostruisca storia, pratiche agricole e metodi di pesca che nel passato recente ne hanno curato il paesaggio. «MemoAtlante consisterà in una piattaforma web opensource/opendata fruibile mediante QR code inseriti nei percorsi dell’isola insieme a una raccolta di piante e semi di specie agricole e selvatiche, preziose per la biodiversità della laguna al fine di diffondere una più partecipata cultura della natura e del territorio».

Il bando cheFare è promosso dall’associazione non profit cheFare, con il contributo della Fondazione Cariplo, il patronato della Regione Puglia, e una rete di associazioni, incubatori e fondazioni.

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