Belluno, export 2015 vola con gli occhiali
Sono numeri da record quelli del primo trimestre del 2015 relativi alle esportazioni delle industrie della provincia di Belluno, dove il settore dell’occhialeria ha fatto registrare un sorprendente +13,6%. Considerando tutti i settori produttivi l’incremento si attesta sul 12% rispetto allo stesso periodo del 2014. Un valore doppio rispetto alla pur buona performance dell’export del Veneto (+5,9% da gennaio a marzo 2015), e decisamente al di sopra della media dei distretti della regione, cresciuti dell’8,6%.
Belluno quinta in Italia per export pro capite
Il commento di Lorraine Berton, delegato all’internazionalizzazione di Confindustria Belluno Dolomiti e presidente di Sipao, considera il risultato bellunese nel contesto nazionale: «In questo quadro molto positivo e incoraggiante per le imprese della nostra provincia – afferma – l’occhialeria fa sempre più la parte del leone, con un più 13,6%, raggiungendo il 75% circa di tutto l’export provinciale».
«Nel corso del 2014 – prosegue Lorraine Berton – Belluno è risultata la quinta provincia italiana (su 110) per export pro-capite (era sesta nel 2013), con un valore medio per abitante pari a 16.051,37 euro (erano 14.431,99 nel 2013). È seconda in Veneto solo a Vicenza, e fa meglio, nell’ordine, di Treviso, Verona, Padova, Rovigo e Venezia».
Dove volano gli occhiali: molto negli Usa
Dalle Dolomiti gli occhiali prendono il volo verso gli Stati Uniti. Sempre di più, come dimostra il più 33% di export verso gli Usa registrato nel primo trimestre 2015. L’Unione Europea, con il suo mercato interno “austero” e indebolito da una crescita economica troppo stentata, assorbe meno, ma cresce ugualmente del 6,9%. Meglio i paesi extra-europei che nel complesso acquistano il 16,7% di merci in più dal Bellunese.
Capitolo a parte quello della Russia, un mercato dalle grandi potenzialità ma di fatto tarpate da un lato dalla crisi interna e dall’altro dalle sanzioni che hanno bloccato il passaggio delle merci europee verso Mosca. Confindustria Belluno Dolomiti mette in fila i dati. Se nel 2012 l’export Belluno-Mosca valeva 49,737 milioni di euro, solo l’1,7% del totale, nel 2013 l’aumento era stato vigoroso: +16%, in termini assoluti 57,703 milioni di euro e un’incidenza cresciuta all’1,9%.
Appello contro le sanzioni alla Russia
Le sanzioni pesano l’anno successivo, con una contrazione del +14,7% dell’export 2014 (valore assoluto: 49,221 milioni di euro) che riporta il business sotto il dato del 2012. E la china discendente si è addirittura aggravata in questi primi tre mesi di 2015, con un crollo al -35,9% e un valore assoluto dell’export che si riduce a 8,5 milioni, solo lo 0,9% del totale.
Numeri che spingono Lorraine Berton a chiedere al governo italiano di «lavorare per una soluzione europea che ponga fine alle sanzioni». Un appello che si unisce a quello sottoscritto pochi giorni fa da Mario Ravagnan, vice presidente di Confindustria Padova, a margine della firma di un memorandum di collaborazione fra l’associazione degli industriali padovani e l’associazione Confindustria Russia. Il crollo delle esportazioni padovane verso Mosca, nei primi tre mesi del 2015, è stato del 49,6%.